gettone di Bitcoin e grafico andamento prezzo

Si tratta di una previsione piuttosto drastica, e che di certo non aiuta a tranquillizzare gli animi degli investitori che sperano in una pronta ripresa del mercato delle criptovalute, ma non c’è da preoccuparsi in realtà, visto che rientra in quella che è la lista delle ‘sorprese’ di Standard Chartered.

In questa previsione, nel medio termine il prezzo di Bitcoin (BTC) è destinato a subire un ulteriore calo, fino a toccare addirittura la soglia dei 5.000 euro nel 2023.

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A fare la previsione sul crollo del prezzo di Bitcoin durante il prossimo anno sono stati gli analisti di Standard Chartered, che tra le altre cose hanno prospettato che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, verrà messo sotto accusa (impeachment), e che i prezzi del cibo crolleranno.

Sono queste le “sorprese” che il 2023 ci riserverà secondo Standard Chartered. In questo momento però a noi interessa soprattutto la previsione inerente il mondo delle criptovalute, quella secondo cui la prima crypto per capitalizzazione di mercato sarebbe destinata a perdere ancora terreno fino a raggiungere valori minimi che non si vedevano da anni.

Prezzo Bitcoin a 5.000 euro, cosa dice la previsione di Standard Chartered

Secondo gli analisti di Standard Chartered il prezzo di Bitcoin (BTC) è destinato a scendere ancora fino a toccare i 5.000 euro. È lo scenario che il gruppo bancario ha immaginato per il prossimo anno, e che sarebbe legato allo scoppio della “bolla delle crypto” con conseguenze per tutto il 2023.

Eric Robertsen, head of global research della banca ha scritto a tal proposito che “i rendimenti crollano insieme alle azioni tecnologiche, mentre la svendita di Bitcoin rallenta, il danno è stato fatto”.

Questa previsione si inserisce nella più ampia cornice dell’elenco annuale di sorprese di Standard Chartered, che gli analisti ritengono che i mercati potrebbero trascurare o prendere sotto gamba.

Della lista di “sorprese” che Standard Chartered indica per il 2023 fa parte anche il calo dei prezzi del petrolio, l’impeachment del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e un crollo dei prezzi dei generi alimentari.

Si tratta dell’ottavo anno in cui Standard Chartered stila questa lista, ma non ha lo scopo di prevedere eventi che hanno alte probabilità di verificarsi, bensì quello di prendere in considerazione scenari possibili per quanto improbabili, con possibilità che si concretizzino diverse da zero, e che attualmente non rientrano nel consenso del mercato.

Secondo il rapporto di Standard Chartered, se più aziende ed exchange di criptovalute si ritrovassero a corto di liquidità, la fiducia degli investitori negli asset digitali potrebbe crollare e rimandare le persone al classico bene rifugio in grado di offrire elevati livelli di sicurezza: l’oro.

Rientra nello stesso scenario anche la previsione dell’incremento di prezzo dell’oro, che potrebbe crescere del +30%. Nel corso del 2022 il nobile metallo non ha guadagnato valore, anzi ha perso il 20% rispetto ai massimi registrati nel mese di marzo, ma potrebbe trarre beneficio da un calo generalizzato della fiducia nel mercato delle criptovalute.

L’ampio declino tecnologico di Bitcoin

Gli analisti di Standard Chartered hanno anche delineato uno scenario in cui i titoli tecnologici subiscono una più ampia flessione.

Le quotazioni delle società sul Nasdaq 100 sono diminuite del 25% circa nel corso dell’anno, ma gli analisti hanno comparato questo calo a quello ancora più grande delle dot-com dei primi anni, suggerendo che c’è ancora spazio per crolli più importanti.

Un crollo simile potrebbe essere dovuto a problemi proprio nel mercato delle criptovalute. I ricercatori hanno infatti affermato: “forse facendo eco alla contrazione nel settore degli asset digitali, le aziende tecnologiche di nuova generazione vedranno nel 2023 un aumento dei fallimenti”.

E nel frattempo potrebbero essere proprio le società che si trovano nelle prime fasi di vita a riscontrare maggiori difficoltà nell’ottenere finanziamenti, e questo per via del fatto che i costi di finanziamento aumentano e la liquidità si riduce.

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