criptovalute tra sviluppo e passi indietro

Il mondo delle criptovalute è un mondo in continua evoluzione, che cambia spesso pelle e colore come un camaleonte. Come il mercato del marketing digitale che cambia con l’avvento di nuove tecnologie e tendenze. Per questo esistono aziende ed esperti del settore che si rinnovano in continuazione, come l’agenzia di link building AWISEE, per far fronte alle richieste dei consumatori.

Nel mercato delle monete digitali, il cambiamento è altrettanto importante. Così come è importante trovare il giusto equilibrio tra domanda ed offerta.

L’ultima novità da questo settore arriva dal Brasile, dove la banca digitale Nubank ha annunciato la sua criptovaluta nativa, chiamata Nucoin. Il lancio sul mercato è previsto entro metà 2023 e l’istituto online ha in programma di coinvolgere oltre 2000 clienti nello sviluppo di questa moneta digitale. In un anno in cui le criptovalute hanno perso oltre il 50% del loro valore, la mossa di Nubank sembra un azzardo. Ma quello delle monete (ed investimenti come gli NFT) digitali è un azzardo. Soprattutto per gli utenti.

Investigazioni in Italia ed attacchi nel mondo

Un’inchiesta tra la regione del Friuli Venezia Giulia ed il Veneto rivela il lato meno divertente e promettente delle criptovalute. L’indagine, che si divide tra Pordenone e Treviso, riguarda la New Financial Technology, un’azienda del Regno Unito che si occupa di servizi e prodotti finanziari. Monete digitali incluse. Questa compagnia proponeva investimenti con interessi del 10% mensile (in media) ma senza mai restituire quello dovuto. Nonostante l’indagine (ora passata alla procura di Treviso) sia appena all’inizio, gli investigatori hanno già indiduato i nomi di oltre 4000 clienti che sarebbero caduti nella trappola per un totale di oltre 100 milioni di euro.

Purtroppo, la natura delle criptovalute rende queste monete moderne vulnerabili sia a frodi che ad attacchi hacker. Uno dei vanti della tecnologia blockchain è la sua sicurezza e la sua trasparenza. Però, gli hacker hanno trovato un modo di aggirare questa fortezza digitale. Lo fanno usando i “crypto bridges,” cioè i ponti crypto. Secondo una ricerca fatta dal sito di comunicazione CNBC e da esperti del settore, gli hacker hanno rubato oltre 1,5 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno usando proprio i “bridges,” i blocchi che collegano le reti della blockchain e che la rendono decentralizzata. Ma anche suscettibile a minacce online.

Nel 2022, gli hacker hanno rubato 615 milioni di dollari a Ronin, il ponte crypto che supporta il gioco di NFT Axie Infinity e altri 320 milioni di dollari a Wormhole. Nemmeno i grandi nomi di questa industria sono immuni. Lo sa bene la piattaforma di trading Binance, un vero gigante di questo mercato. A inizio ottobre 2022, il sito ha dovuto sospendere tutte le transazioni e trasferimenti di fondi dei suoi utenti dopo aver rilevato un exploit tra due blockchain, un metodo di furto digitale. In totale, erano stati prelevati in modo illecito 570 milioni di dollari e non tutti sono ancora stati recuperati.

Per questo, aziende come Binance spingono per una regolamentazione internazionale sui mercati crypto. Lo scopo di queste regole dovrebbe essere la tutela dei consumatori, che mettono in prima linea i loro risparmi. Mancano non solo le protezioni. Infatti, mancano i processi di risposta rapida in caso di crimini finanziari. Insomma, non si può più essere impreparati. Una delle due blockchain che sono state prese di mira dagli hacker è BNB Chain, che ha mostrato le vulnerabilità di questa tecnologia.

Innanzitutto, vogliamo scusarci con la community per l’exploit verificatosi,” ha scritto la società in un comunicato sul suo blog, “grazie all’assistenza di tutti gli esperti di sicurezza, i progetti e i validatori, la stragrande maggioranza dei fondi rimane sotto controllo“. Però, l’attacco è innegabile.

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