Ci sono tutta una serie di segnali che sembrano prospettare un periodo di crescente dinamismo per il Bitcoin. In un contesto in cui grazie al clima di attesa per l’approvazione del primo ETF su Bitcoin Spot, i prezzi della crypto a più alta market cap si sono stabilmente portati sopra i 35mila dollari, due dati molto specifici inducono ad un certo ottimismo sulle prospettive di Bitcoin.
Da un lato abbiamo una nuova forte crescita della scarsità di Bitcoin con i BTC dei cassettisti che oramai superano quelli che invece vengono scambiati sugli exchange, mentre dall’altro abbiamo un ulteriore aumento della correlazione tra la stessa crypto e l’oro. Il legame sempre più stretto che emerge tra le due asset class sembra confermare la natura di bene rifugio del Bitcoin che, fino a pochi mesi fa, era sistematicamente messa in discussione.
In questo articolo analizzeremo entrambe le tendenza ovvero l’aumento della correlazione oro-Bitcoin e la crescita della scarsità della criptovaluta per poi spiegare come poter sfruttare queste dinamiche in ottica investimento.
Sale ancora la scarsità del Bitcoin
Il Bitcoin è per sua natura un bene scarso e proprio dalla scarsità deriva la sua forza. Si è sempre saputo che, con il passare del tempo, BTC sarebbe diventato sempre più scarso. Ebbene adesso siamo in una situazione che non lascia spazio ad alcun dubbio: i Bitcoin dei cassettisti sono di più di quelli che vengono scambiati sugli exchange.
A dirlo sono i numeri con la quantità di Bitcoin che è sottoposta a HODLing da almeno 10 anni che è più alta di oltre 600mila rispetto alla quantità di Bitcoin che invece è depositata sugli exchange. Si tratta di uno scarto enorme che potrebbe essere destinato a salire ancora di più nel futuro prossimo. Una quantità così alta di Bitcoin in mano ai cassettisti conferma la presenza di una forte fiducia degli investitori nei confronti dei BTC.
Molti trader hanno comprato nelle fasi di ribasso di mercato e ora si limitano a gestire i Bitcoin in loro possesso senza cederli. Il cassettista, infatti, assume un’ottica di lungo termine, in quanto mantiene fisicamente il controllo sui propri asset (in tal caso i Bitcoin) senza cedere alle lusinghe dalla vendita prematura.
Sapere che ci sono tanti cassettisti su Bitcoin in un contesto caratterizzato da una crescente scarsità fisiologica della crypto, è sicuramente un segnale positivo per il mercato. Insomma c’è davvero tanta fiducia.
Aumenta la correlazione tra Oro e Bitcoin
Di correlazione tra oro e Bitcoin se ne parla da anni. Se fino a pochi mesi fa l’argomento era un taboo, dopo essere stato per tanto tempo di moda, adesso è tornato in auge. L’ultimo mese di Bitcoin è stato il migliore del 2023. Muovendosi al rialzo, il BTC ha evidenziato una forte divergenza con l’andamento dei principali indici azionari, a partire dal Nasdaq di Wall Street. La correlazione settimanale del Bitcoin con la borsa Usa è la più bassa dall’agosto 2021.
Viceversa la correlazione del Bitcoin con l’oro è la più alta dalla crisi bancaria della scorsa primavera. Oggettivamente non si possono trarre conclusioni anche perchè il frame temporale è breve, tuttavia è innegabile che sarà interessante capire se la correlazione tra i due asset persisterà o meno. Dalla risposta a questa domanda si potrà comprendere se Bitcoin è finalmente maturato e può essere considerato come un asset da investimento. Inutile dire che se lo dovesse essere, il passo successivo sarebbe capire il peso da assegnare al BTC in un portafoglio di investimento.
E a proposito di scelte operative, ricordiamo che su Bitcoin e crypto in genere si può investire in due modi: direttamente ovvero comprando Bitcoin fisici oppure attraverso i CFD speculando al rialzo o al ribasso sui prezzi.
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