L’ultima settimana di settembre si è aperta Bitcoin impostato nell’area dei massimi mensili. La chiusura messa a segno da BTC nella scorsa settimana sembra essere una sorta di garanzia circa la possibilità che il trend al rialzo possa proseguire. La crypto a maggiore market cap scambia in area 64.700 dollari con possibile allungo fino a 65.000 dollari, obiettivo che non dovrebbe essere difficile da raggiungere tenendo conto del positivo sentiment di mercato supportato dalla decisione FED di alzare i tassi di 50 punti base.
A dare sostegno al prezzo di Bitcoin è anche un secondo elemento. Nelle ultime ore tra gli investitori si parla molto della recente presa di posizione dell’analista Peter Brandt in merito alla possibilità che BTC possa aumentare di ben il 400 per cento rispetto all’oro nel 2025. Si tratta di una previsione decisamente ottimistica che si inserisce in un quadro oramai consolidato che “vede” nel Bitcoin una sorta di nuovo oro. Con questa percezione andiamo oltre la semplice correlazione tra oro e Bitcoin. La tesi per cui la criptovaluta può essere considerata una sorta di oro digitale si base sull’assunto per cui il BTC è perfettamente in grado di assolvere alla funzione di bene rifugio e per di più senza passare dalle banche centrali.
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Ma vediamo perchè un analista così navigato come Peter Brandt si è spinto ad ipotizzare uno scenario così avanzato per il Bitcoin.
Prezzo Bitcoin salirà del 400% rispetto all’oro nel 2025
Il Bitcoin oramai da tempo è un concorrente diretto dell’oro nell’ambito del segmento dei beni rifugio. In effetti dalla sua nascita ad oggi la market cap del BTC è salita ad un ritmo vertiginoso tanto da far invidia a tutti gli altri asset tradizionali.
Ebbene la corsa della criptovaluta più importante potrebbe essere solo all’inizio. Nel corso del prossimo anno il rapporto Bitcoin/Oro potrebbe aumentare di oltre il 400 per cento. A dirlo è Brandt che ovviamente basa la sua previsione su indicatori tecnici e in particolare sull’Inverse Head-and-Shoulders, (IH&S). Si tratta di un pattern che graficamente si crea nel momento in cui il prezzo crea tre minimi consecutivi. C’è un minimo centrale che fa da testa e che è più profondo degli altri due che fanno da spalla (uno a destra e l’altro a sinistra rispetto a quello centrale). Graficamente questo pattern si crea sotto una linea di supporto comune, la neckline.
In base all’analisi tecnica, il pattern IH&S viene superato quando i volumi di trading salgono e quindi il prezzo va oltre la neckline. Nell’ambito di questa dinamica le quotazioni salgono di un valore che è pari alla distanza massima che c’è tra la stessa neckline e il punto minimo della testa.
Ebbene secondo l’analisi di Brandt, il target rialzista sul grafico BTC/GOLD è 123. Cosa significa questo valore?
In pratica il prezzo del Bitcoin potrebbe essere pari a 123 once d’oro nell’arco del prossimo anno. Una simile prospettiva significherebbe un rialzo del 400 per cento rispetto all’oro. Non spetta a noi dire se l’ipotesi di Brandt sia realistica o meno. Di certo essa dimostra come l’equazione Bitcoin uguale nuovo oro è sempre più diffusa. Anzi, nell’analisi di Brandt, Bitcoin sarebbe addirittura meglio dell’oro.
Influenza dei fattori macro su oro e Bitcoin
Con il rialzo dei tassi da parte della FED, possibile solo perchè l’inflazione Usa è finalmente sotto controllo – almeno secondo la prospettiva di Powell, il quadro macro di riferimento è del tutto cambiato. In questo contesto, destinato a manifestarsi a pieno regime nel corso del prossimo anno, va letta la correlazione tra oro e Bitcoin.
L’oro tende a crescere quando i tassi di interesse sono in calo, mentre Bitcoin ha mostrato una maggiore sensibilità alla liquidità dei mercati e agli asset di rischio. Per quello che invece riguarda l’inflazione, quando i prezzi al consumo sono alti, gli investitori tendono a rivolgersi a entrambi i beni come protezione. Tuttavia, mentre l’oro ha una lunga storia di protezione dall’inflazione, Bitcoin è ancora relativamente nuovo e la sua risposta all’inflazione è meno prevedibile.
Prima di scegliere come posizionarsi, va anche tenuto conto che Bitcoin è molto più volatile rispetto all’oro. Mentre il gold ha oscillazioni relativamente moderate nel tempo, Bitcoin può subire forti variazioni di prezzo nel giro di poche ore o giorni. Per questo motivo non sarebbe sbagliato inserire entrambi gli asset in portafoglio. Con PrimeXBT è possibile. Questa piattaforma, infatti, è molto di più di un semplice exchange che consente di comprare e vendere crypto.
Con PrimeXBT è anche possibile fare trading sulle crypto con strumenti avanti e allo stesso modo è possibile anche tradare metalli preziosi come l’oro. Insomma un ecosistema unico che è l’ideale per sfruttare fino in fondo la correlazione tra Bitcoin e oro.
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