Tutto il settore delle criptovalute sta facendo i conti da giorni con una crisi durissima tanto che si parla oramai apertamente di bear market anche in relazione ai crypto-asset. Il prezzo del Bitcoin (come avevamo previsto in questo articolo) è affondato sotto i 30 mila dollari, certificando, se mai ce ne fosse stato bisogno, il sell-off del settore.
Come spesso accade quando tutto sembra andare male, ecco che la situazione subisce una ulteriore involuzione negativa. Nella giornata di ieri, infatti, a saltare in aria è stata non una criptovaluta ma addirittura una stablecoin come TerraUSD (UST). Per ben due volte, in pieno crypto crash, l’ancoraggio tra Terra e il Dollaro è andato a farsi benedire.
Inutile dire che lo scostamento dalla parità ha aggiunto panico al panico con molti crypto-investititori completamente in balia della situazione. Il prezzo di LUNA, che sostiene la maggior parte del valore di UST, è crollato. Giù le quotazioni, quindi, ma giù anche il livello di capitalizzazione di mercato a tal punto da arrivare quasi ad una situazione surreale visto che la market cap di UST ha superato quella di LUNA.
Ma se la capitalizzazione di LUNA è più bassa di quella di UST, allora non è da escludere che possano non esserci abbastanza fondi nel progetto Terra per dare adeguato sostegno al valore della stablecoin algoritmica e quindi per consentirle di mantenere il suo peg con il dollaro americano.
Cosa è successo? Come è stato possibile arrivare ad una situazione simile? Ci sono delle responsabilità? Per rispondere a queste domande è anzitutto necessario tenere ben chiaro un concetto: vero è che la maggior parte delle stablecoin (pensiamo a Tether, USD Coin e Binance USD) hanno mantenuto la parità con il Biglietto Verde, tuttavia il crollo del PEG di Terra non può che essere letto come attivazione di una vera e propria spirale autodistruttiva. In altre parole perdendo per ben due volte la correlazione con il Dolllaro Usa, TerraUSD si è come suicidata. Uno scenario ai limiti dell’impossibile che, fino a poco tempo fa, si poteva considerare pure fantasia.
La reazione della Luna Foundation Guard non è bastata
Sul mercato del Forex nel momento in cui c’è una situazione di emergenza le banche centrali intervengono. Qualcosa di simile ha provato a farlo anche la Luna Foundation Guard che infatti è scesa in campo. La fondazione, il cui obiettivo per statuto è quello di assicurarsi che UST riesca a mantenere il suo peg al dollaro statunitense, ha in effetti acquistato Bitcoin (BTC) per collateralizzare UST.
La mossa, adotatta per provare a contenere le perdite e cercare di riuscire a riportare la stablecoin a quota 1 dollaro, non ha però avuto un impatto positivo e ciò fa sorgere un campanello di allarme sulla reale efficacia di queste fondazioni.
Crollo PEG di Terra: di chi è stata la colpa?
Il crollo del PEG di Terra ha subito scatenato una sorta di caccia ai responsabili. Come messo in evidenza da Cointelegraph, i primi segnali che qualcosa dovesse accadere si sono avuti a partire da sabato quando, in pieno sell-off delle criptovalute, una whale ha scaricato 285 milioni di valore di UST, avviando così l’inizio del ribasso della stablecoin e di LUNA.
Secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro, in quanto criptovaluta UST non poteva restare immune alle speculazioni. Il token, proprio come avviene durante un terremoto, ha messo a segno alcune scosse sismiche iniziali precipitando a 0,992 dollari il 7 maggio e a 0,9905 dollari il giorno seguente. Ora vero è che queste variazioni possono sembrare miscroscopiche, tuttavia nel momento in cui le principali stablecoin divergono dal loro peg, anche di poco, gli effetti sull’equilibrio dell’ecosistema sono dirompenti.
L’analista di eToro riconosce che la mossa della Luna Foundation Guard (LFG) è stata una battaglia persa nonostante la liquidazione di 1,3 miliardi di dollari in riserve di Bitcoin per cercare di tornare al peg. Addirittura la svendita di Bitcoin decisa per riacquistare UST ha avuto un effetto disastroso per tutto il mercato delle criptovalute con ribassi estesi a tutto i settore.
Certo i prezzi ora sono più bassi e comprare a sconto diventa ancora più attraente, ma la comprensione di quanto avvenuto è fondamentale non fosse altro perchè ora c’è un precedente.
Molti ritengono che il crollo del PEG di Terra sia stato deciso a tavolino attraverso un vero e proprio attacco coordinato. Il cospirazionismo avanza anche nel settore delle criptovalute evidentemente. Ciò, però, non deve far perdere di vista quello che davvero conta: le criptovalute sono vulnerabili.
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