C’è molto movimento sul Grayscale Bitcoin Trust (GBTC). In un contesto in cui la flessione rispetto allo spot price ha raggiunto circa il 30 per cento, gli istituzionali sono tornato ad accumulare azioni.
A partire da dicembre 2021, il fondo più importante di Grayscale ha spesso messo in evidenza versamenti giornalieri da parte degli investitori compresi tra i 10 e i 120 milioni di dollari. Il record è stato raggiunto nella settimana che si è conclusa il 25 febbraio quando è stato rilevato un afflusso di capitale pari a 140 milioni di dollari.
Interessante evidenziare che mentre il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) finiva nel mirino dei trader istituzionali, i mercati globali erano (e continuano ad essere) in preda al delirio. Lo scoppio della guerra in Ucraina e le forti sanzioni alla Russia hanno infatti determinato non solo il crollo delle borse ma anche diffuse perdite a doppia cifra tra molti gestori di fondi.
Un dato su tutti per meglio inquadrare la situazione: l’ARK Next Generation ETF (ARKW) di Cathie Wood, fondo con un pancia 478$ milioni in GBTC, è precipitato di ben il 45 per cento su base annua. Il crollo è stato una effetto della forte esposizione dello strumento su quei settori che hanno registrato i ribassi più ampi a causa della crisi geopolitica in atto ovvero il comparto della tecnologia e quello delle comunicazioni.
Parallelamente anche il fondo Morgan Stanley Insight Fund (CPODX) che aveva in pancia 1,5 milioni di GBTC al 30 settembre 2021, evidenzia una performance su base annua molto negativa (-43 per cento al 6 marzo 2022).
ARKW e CPODX hanno sottoperformato in un contesto in cui GBTC ha registrato una flessione del 43 per cento negli ultimi 12 mesi. Perchè abbiamo messo in evidenza tutti questi dati? Perchè contrariamente a quello che si può essere indotti a pensare nè ARKW e nè CPODX hanno dichiarato di aver venduto quote importanti di GBTC. E allora il fatto che lo sconto del Grayscale Bitcoin Trust rispetto al prezzo spot sia quasi pari al 30 per cento potrebbe essere dovuto alle scarse prestazioni di GBTC ma anche alla forte concorrenza degli ETF in Canada. Divesramente da GBTC, infatti, gli ETF, per loro stessa struttura consentono agli investitori di riscattare le azioni.
Digital Currency Group, la società madre di Grayscale, è intervenuta cercando di ridurre il ribasso in atto attraverso un’operazione di riacquisto delle azioni GBTC. Putroppo lo sforzo profuso non è riusciuto a raggiungere l’effetto sperato anche perchè, proprio nello stesso momento, è avvenuto il lancio di ProShares Bitcoin Strategy ETF (BITO), un fondo che detiene contratti futures. Risultato di questa serie di avvvenimenti? Il prezzo di GBTC si è allontanato dal valore spot di Bitcoin.
Ricordiamo che Grayscale sta ora provando a convertire GBTC da fondo fiduciario ad ETF che è legato al prezzo del Bitcoin. La pratica è da tempo in mano alla SEC Usa che però non si è ancora espressa. Nel caso in cui l’autorità di controllo Usa dovesse dare il via libera e quindi la conversione dovesse avvenire, allora GBTC potrebbe provare ad invertire la rotta e a risalire.
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