Un vecchio proverbio dice: la montagna alla fine ha partorito il topolino. E in effetti è proprio questo modo di dire che ci viene in mente nel commentare l’attesissima approvazione da parte della SEC del primo ETF Bitcoin.
Era da mesi, se non da anni, che gli investitori attendevano il via libera dell’autorità di controllo americana al primo ETF Bitcoin. L’importante passo è adesso arrivato ma ciò che non si vede è invece l’entusiamo dei mercati.
Intendiamoci: il prezzo del Bitcoin è salito a 62mila dollari e si è avvicinato ancora di più ai suoi record storici ma, francamente, ci attendevamo qualcosa di più.
Tra l’altro, come si può vedere dal grafico in alto, il valore del Bitcoin è cresciuto soprattutto nella seduta di venerdì 15 quando si sono diffuse le prime indiscrezioni in merito al possibile via libera della SEC e non quando la decisione è effettivamente arrivata. Nulla di cui meravigliarsi visto che la vecchia regola del buy the rumors and sell the news vale anche quando si parla di investimenti in criptovalute. E allora cosa è successo? Per quale motivo una notizia da tempo attesa e bramata non ha avuto la forza per spingere ancora più in avanti la quotazione del Bitcoin?
Rispondere a queste domande è essenziale per definire la propria strartegia trading di breve sul Bitcoin. A tal riguardo ricordiamo che per investire in Bitcoin è fondamentale scegliere piattaforme che offrono strumenti avanzati come ad esempio il Copy Trader eToro grazie al quale è possibile copiare dai migliori investitori.
Chi ha la memoria lunga si ricorderà come nel 2017, la notizia del via libera al primo future Bitcoin ebbe come conseguenza un rally lungo e profondo della criptovaluta. Nulla di tutto questo è avvenuto in occasione dell’autorizzazione al primo ETF Bitcoin in Usa. La spiegazione è semplice: lo strumento che ha incassato il via libera della SEC non ha come sottostante il prezzo del Bitcoin ma bensì il future sul Bitcoin.
Tale struttura del prodotto ha un effetto ben preciso: non ci saranno acquisti diretti di Bitcoin da parte dei fondi che sono negoziati in borsa.
Nulla di cui meravigliarsi, intendiamoci, visto e considerato che la stessa SEC da tempo aveva detto chiaro e tondo che l’ETF Bitcoin avrebbe avuto come sottostante un futures. Gli investitori più addentrati certamente ricorderanno come, all’inizio di settembre, lo stesso Gary Gensler, presidente della SEC, fosse sceso in campo affermando che l’autorità non avrebbe approvato un ETF Bitcoin il cui sottostante fosse stato lo stesso bitcoin.
Insomma possiamo dire che la mezza delusione scaturita dall’ok SEC al primo ETF Bitcoin americano fosse facilmente prevedibile.
Ma c’è anche un’altra ragione per cui non si è verificato alcun rally del prezzo del BTC dopo l’annuncio della SEC. Per mesi gli investitori hanno atteso questo grande passaggio ma, in realtà, il market mover era di per sè già depotenziato visto che altre nazioni, da tempo, avevano già lanciato strumenti simili.
Canada e Brasile per quanto riguarda propriamente gli ETF e Svizzera, Germania, Francia e Olanda, per quanto riguarda gli ETN, hanno già da tempo adotatto decisioni simili a quella della montagna SEC.
Quindi non solo gli Usa sono arrivati in ritardo (dopo essersi fatti attesi per mesi) ma la loro è solo una rivoluzione a metà.
Dal punto di vista del trader retail, l’arrivo di questo tipo di ETF è secondario visto che è molto più comoco investire sul Bitcoin con broker come eToro che offrono anche la demo gratuita da 100 mila euro per fare pratica senza rischi.
ETF Futures Bitcoin: quali effetti sul prezzo del BTC?
In base a quelle che sono le ultime notizie, il primo ETF Bictoin Usa dovrebbe essere quello di ProShares. Al di là di chi entrerà per prima nella storia delle criptovalute (ma solo al capitolo Stati Uniti), ciò che occorre evidenziare è che comunque il fondo non sarà subito disponibile al trading.
Ad ogni mondo nel momento in cui questi ETF Futures Bitcoin saranno resti disponiboli, non ci dovrebbe essere una corsa a comprare Bitcoin.
Addirittura, almeno secondo alcuni analisti, c’è il rischio che i nuovi ETF Bitcoin finiscano con il catturare l’attenzione degli investitori spostandola dal Bitcoin. In pratica alcuni esperti temono che in molti possano smettere di investire in modo diretto sulla criptovaluta limitandosi a comprare quello che, a tutti gli effetti, è un derivato su un derivato.
Un metodo molto contorto per investire in criptovalute soprattutto se si considera che da tempo è già possibile speculare su molti cryptoasset attraverso broker multifunzionali come eToro (qui il sito ufficiale).
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