Contrariamente a quello che ipotizzavano molti analisti, il prezzo del Bitcoin si è preso nessuna pausa di riflessione dopo il rally che lo ha portato sopra i 50mila dollari. La situazione grafica odierna della regina delle criptovalute non è poi tanto diversa rispetto a quella di ieri e continua quindi ad essere costruttiva.

I prezzi, infatti, più che guardare ai 50mila dollari, hanno il timone puntato verso i 55mila dollari. Oggi come ieri, il superamento di questa soglia, significherebbe allungo anche fino a 60 dollari. 

Nessuno lo dice chiaramente ma le probabilità che il Bitcoin si possa portare a ridosso dei massimi storici sono alte. Probabilmente serviranno alcuni giorni per capire se c’è o no benzina sufficiente per un’ulteriore crescita del valore. Ciò significa che è ancora possibile comprare Bitcoin a prezzi più bassi per poi guadagnae con il rialzo. Necessario, però, è scegliere uno strumento pratico per operare.

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Quotazione Bitcoin può arrivare a 60mila dollari?

Al target dei 60mila dollari mancano oltre 5000 dollari di valutazione. L’obiettivo, quindi, non è dietro l’angolo ma la criptovaluta a più alta capitalizzazione ha abituato i suoi investitori a performance ancora più ardite. Per capire se il valore del Bitcoin possa o no salire a questo livello nei prossimi giorni è analizzare il contesto di riferimento. La nuova corsa a comprare Bitcoin, infatti, è frutto dei crescenti timori circa il possibile incremento dell’inflazione che, a sua volta, potrebbe spingere la Federal Reserve ad aumentare i tassi di riferimento prima del previsto. 

Come hanno commentato alcuni analisti, il Bitcoin è tornato ad essere uno strumento per diversificare i propri asset in fasi di incertezza molto pronunciata. Per questo motivo secondo il senior analyst di Oanda Edward Moya non è da escludere che ci possa essere slancio per raggiungere i 60 mila dollari.

Sempre secondo Moya è evidente che, dinanzi ad un nuovo quadro profondamente costruttivo per il Bitcoin, i timori che aveva causato il deprezzamento nei mesi precedenti, si siano fortemente ridimensionati. Il riferimento dell’analista è alle continue indiscrezioni in merito a svolte regolatorie della FED che hanno agitato il mercato delle criptovalute nei mesi scorsi. Dinanzi al costante rischio inflazione e alla necessità di attuare una diversificazione degli investimenti, queste paure (spesso infondate) si sono praticamente annullate.

A contribuire a liberare la view sul Bitcoin dagli spettri negativi è stato anche il presidente della Securities and Exchange Commission Gary Gensler che, nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione di servizi finanziari della Camera, ha affermato chiaramente che non è sua intenzione vietare le criptovalute al contrario di quello che invece hanno fatto i cinesi. Le parole di Gensler confermano l’opinione di tutti quegli analisti che da tempo affermano che le criptovalute sono qui per restare e non sono un fenomeno passeggero. 

Tecnicamente le parole del presidente della SEC sono un assist importante per attuare strategie rialziste su Bitcoin. Operazioni simili possono essere fatte anche dai traders che sono alle prime armi ovvero da chi vorrebbe investire in Bitcoin ma non sa come fare. Una soluzione pratica e immediata per chiunque sia in questa situazione è il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile guadagnare semplicemente replicando le mosse dei traders migliori. Un ulteriore vantaggio è che il Copy Trader può essere testato in modalità demo. 

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Cosa centra Soros con il rally del Bitcoin

Oltre alle rassicurazioni SEC e alla crescente paura per un aumento dell’inflazione, c’è anche un altro elemento alla base del rally di Bitcoin. Il prezzo della criptovaluta più importante è stato spinto in avanti dalla conferma che George Soros ha iniziato ad investire in Bitcoin. 

Il Ceo del fondo Soros Fund Management, Dawn Fitzpatrick, ha infatti confermato che il fondo possiede alcuni bitcoin anche se non sono molti. Il manager ha quindi evidenziato che le monete virtuali non sono interessanti per la loro natura ma per l’utilizzo che ne viene fatto nella finanza decentralizzata.

A prescindere dalla quantità di Bitcoin che il fondo di Soros ha nel suo capitale, c’è che conta evidenziare è che l’interesse di istituzionali di sempre più alto profilo nei confronti del BCE è in costante aumento. 

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