Si è già partiti nel Centro America, come a Cuba, El Salvador (non senza problemi) e a Panama, a provare a dare un “valore legale” alle criptovalute, in particolare ai Bitcoin. Ora il Parlamento Ucraino ha deciso di portarsi avanti approvando quasi all’unanimità una legge per legalizzare con regole chiare la moneta virtuale più vecchia. La mossa di Kiev ha ovviamente suscitato l’interesse non solo degli economisti ma anche degli investitori.
Chi è solito comprare Bitcoin è oramai consapevole che ogni qualvolta c’è un riconoscimento da parte di investitoti istituzionali o stati, l’appeal del BTC tende ad aumentare e questo crea le basi per una possibile tendenza rialzista. La domanda che ci poniamo in questo post è se la legalizzazione del Bitcoin da parte dell’Ucraiana sia o no un assist per fare trading online su BTCUSD.
Per rispondere a questa domanda è necessario esaminare nel dettaglio la notizia. Solo dopo si può pensare alla strategia trading da seguire su Bitcoin. E’ possibile operare sia al rialzo (long) che al ribasso (short) e questo grazie a broker come ad esempio eToro che offrono anche la demo gratuita per imparare a fare pratica senza rischi.
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Partiamo dalle basi. Come noto, diversamente dal denaro “classico” che tutti più o meno abbiamo nel conto corrente o nel portafoglio, la criptovaluta non ha dietro di sé una Banca centrale; non c’è un istituto che distribuisce monete, banconote o scritture contabili delle banche. La criptovaluta (dopo i Bitcoin ne sono nate altre) si basa su due principi.
Il primo è avere un network di nodi, cioè di pc, cellulari, tablet collegati alla rete, che attraverso la tecnologia blockchain, gestiscano la moneta virtuale in modalità distribuita tra gli utenti. Il secondo principio riguarda l’uso di una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni. In pratica, gli utenti fanno da sé, dando fiducia alla moneta virtuale, accettando addirittura di scambiarla con quella “tradizionale” e poi utilizzandola tra loro.
E’ proprio in considerazione di quelle che sono la caratteristiche strutturali di Bitcoin (e delle criptovalute) che la decisione dell’Ucraina può essere definita storica. Non serve essere degli esperti del settore per immaginare che Kiev possa essere solo il primo paese del Vecchio Contienente ad aprire in modo così nitido al Bitcoin. In poche parole, dopo la mossa del parlamento ucraino che valuteremo tra poco, altri paesi potrebbero seguire questa strada rendendo ancora più interessante fare trading sul Bitcoin (qui il sito ufficiale eToro).
La criptovaluta come forma di investimento
Ora in Ucraina il BitCoin ha una definizione legale, con regole che ne determinano l’utilizzo. Una rivoluzione che però si è fermata a metà; il BitCoin, infatti, rimarrà uno strumento di investimento e non una vera e propria moneta. In pratica, a Kiev e dintorni i cittadini non potranno pagare beni e servizi direttamente con la valuta digitale.
La notizia è stata riportata da numerosi media locali; stando a quanto si può leggere, i mercati di criptomonete saranno aperti ad aziende e privati entro il 2022, ma non prima di aver portato a termine gli emendamenti previsti in agenda. Le aziende cripto potranno quindi lavorare in Ucraina, e soprattutto pagare le relative tasse nel Paese, purché mostrino di avere alti standard di trasparenza; inoltre, dovranno pagare allo Stato 3.100 dollari al fine di ottenere una licenza.
Esamimando la notizia sotto questo punto di vista, quindi, appare evidente che la decisione ucraina punta a fare di Kiev il paese europeo di riferimento per il settore criptovalute. L’Ucraina ha semplicemente deciso di muoversi subito per mettersi in una posizione di vantaggio rispetto agli altri paesi.
Una strada per nuovi investitori?
“Le condizioni normative favorevoli attireranno sempre più aziende del settore: saranno tutelate dallo Stato, se si comporteranno correttamente“, ha commentato Mykhailo Fedorov, ministro per la transizione digitale. In questo modo il paese spera di attrarre nuovi investitori digitali. Del resto, anche in Italia le criptovalute stanno prendendo piede: basti pensare alle recenti sponsorizzazioni di squadre importanti della nostra serie A (Inter, Roma, Milan) da parte di aziende che trattano proprio criptovalute.
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