Nei giorni scorsi si è molto parlato dell’imminente adozione del Bitcoin come moneta legale da parte dello stato sudamericano di El Salvador. I giochi sembravano oramai fatti ma, nelle ultime ore, a spegnere gli entusiasmi dei sostenitori delle criptovalute ci hanno pensato i funzionati della Banca Mondiale.

Cosa centra questo importante ente finanziario globale con il Bitcoin e El Salvador? Purtroppo (per gli estimatori delle criptomonete) centra tantissimo. Infatti il governo salvadoregno si è rivolto proprio alla Banca Mondiale per ricevere assistenza e aiuto nella fase di implementazione del progetto. Forse perchè consapevole dei rischi dell’operazione (ne abbiamo parlato in questo articolo), il governo di El Salvador si è appunto rivolto alla Banca Mondiale, vale a dire a uno degli enti che rappresenta la massima espressione di quel mondo della finanza tradizionale conservatrice che non è mai andato daccordo con la rivoluzione rappresentata dalle criptovalute. 

Non ci si deve quindi stupire se dalla Banca Mondiale sia arrivato un secco “no” alla richiesta di El Salvador. In uno striminzito comunicato di risposta all’appello paese sudamericano, la banca ha riconosciuto di essere impegnata ad aiutare lo stato latino “in molti modi, inclusi quelli che riguardano i processi legati a regolamentazione e trasparenza delle valute”, ma ha poi aggiunto di non poter considerare la richiesta di assistenza sul Bitcoin poichè le criptovalute non danno garanzia alcuna in termini di tutela ambientale e trasparenza. Un modo elegante per far capire di non essere neppure interessata ad intavolare un discorso sul Bitcoin altro che assistenza per l’implementazione del progetto. 

La risposta della Banca Mondiale ha causato un vespaio di polemiche (e anche questo era prevedibile). Molti commentatori hanno accusato l’ente finanziario internazionale di ignoranza e ipocrisia per il suo “no” all’appello del presidente Nayib Bukele di creare un’economia alimentata da bitcoin.

Stando a quanto riportato dalla Reuters, un portavoce della Banca Mondiale avrebbe affermato che El Salvador si era rivolto ad essa per chiedere aiuto, ricevendo un secco “no” come risposta. 

Ovviamente questa notizia ha avuto un impatto negativo sul prezzo del Bitcoin che oggi è in leggero ribasso sotto i 40 mila dollari. La flessione, operativamente, può essere sfruttata per investire attraverso i CFD. Importante, trattandosi di short trading (qui la guida) è fare prima pratica con il conto demo e solo dopo investire al ribasso con soldi reali. Tutto questo è possibile con il broker eToro che offre un accoun dimostrativo da 100 mila euro per esercitarsi. 

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Tutti contro la Banca Mondiale per “no” a El Salvador su Bitcoin

La dichiarazione della Banca Mondiale ossia di un ente che investe miliardi in combustibili fossili nonostante le pressanti richieste europee di bloccare questo genere di finanziamenti, ha scatenato polemiche anche molto dure. Alcuni importanti forum frequentati da sostenitori delle criptovalute si sono chiesti quali siano, concretamente, queste preoccupazioni per la trasparenza a cui la Banca Mondiale ha fatto riferimento per giustificare il suo rifiuto al progetto di El Salvador. Bitcoin, infatti, è una valuta aperta e libera e quella sulla trasparenza è una della ultime accuse che può essere lanciata. 

Secondo il co-fondatore di Messari, Dan McArdle, le preoccupazioni ambientali che la Banca Mondiale ha espresso sono del tutto esagerate. E per quello che inoltre riguarda le accuse di trasparenze, esse rivelano una profonda ignoranza sull’argomento. 

Per il commentatore Jeff Booth, quelle della Banca Mondiale sono solo bugie che non impediranno a sempre più persone di scoprire la verità sul Bitcoin. Per l’esperto è inevitabile che, alla lunga, si vada verso un libero mercato basato sul modello Bitcoin e la Banca Mondiale ne deve prendere atto. 

Durissimo (e sarcastico) anche il noto esperto di crypto-asset Anthony Pompliano secondo il quale la Banca Mondiale non ha capito come fare soldi con i Bitcoin. Pompliano, sembra preferire guardare anche ai segnali positivi. Parlando con i media, il ministro delle finanze salvadoregno e capo del Tesoro Alejandro Zelaya ha affermato che il governo salvadoregno ha avviato anche dei colloqui con il Fondo monetario internazionale (FMI), che di per sé “non è contrario” al Bitcoin. 

Insomma del dossier Bitcoin El Salvador si sentirà parlare ancora a lungo e questo non può che essere un assist per speculare sul prezzo del Bitcoin (qui il sito ufficiale eToro). 

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