Le indiscrezioni di stampa sul possibile via libera da parte dell’Unione Europea ad un portafoglio (wallet) digitale già a partire dall’anno prossimo, non fanno altro che confermare l’intenzione di Bruxelles di lanciare, appena possibile, la propria valuta virtuale (CBDC) che è stata già ribattezzata come Euro Digitale

In effetti il prossimo lancio del primo wallet digitale dell’UE è il segnale tangibile di ciò che si prospetta nel futuro ossia un Euro Digitale con validità nei paesi in cui circola l’Euro flat. Come abbiamo avuto modo di precisare nel nostro post su come funziona l’Euro Digitale, l’immissione sul mercato della CBDC rappresenta un obiettivo a lungo termine e non un appuntamento che si terrà entro pochi mesi.

Un target di lungo periodo che, come vedremo nella seconda parte di questo post, è irrinunciabile visto che oramai da parte dell’EuroTower c’è la consapevolezza che la CBDC made in Francoforte sia indispensabile per poter combattere le valute artificiali. 

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Wallet Digitale europeo: cosa è

Ad affermare che l’Unione Europa sta lavorando al lancio del suo primo portafoglio digitale è stato il britannico Financial Times secondo cui il wallet dovrebbe fare la sua comparsa già l’anno prossimo. Obiettivo dell’operazione è quello di consentire ai cittadini dei paesi membri di effettuare pagamenti e conservare le informazioni su questa APP. 

Di wallet digitale europeo si parlava già da tempo ma è stato ultimamente che si è verificata una forte accelerazione in avanti. Quanto avvenuto non è casuale. Secondo quanto riportato dalle indiscrezioni, infatti, nel wallet saranno custodite anche le informazioni sui vaccini anti covid19 e i tamponi effettuati. 

In poche parole il wallet digitale europeo sarà anche passaporto vaccinale e proprio questo disegno spiega il perchè ci sia stata una così forte accelerazione per il lancio del nuovo prodotto. 

Tecnicamente l’APP avrà lo sbocco sia attraverso l’impronta digitale che attraverso la scansione della retina e servirà per custodire le personali a partire dalla carta di identità e dalla patente di guida.

Ovviamente il wallet digitale presenta un problema privacy che l’Unione Europea conterebbe di superare attraverso la compartimentalizzazione del blocco dell’app. In pratica non tutti i dati che sono presenti sul wallet digitale potranno essere condivisi con parti terze e questo a garanzia proprio della privacy dei cittadini.

Wallet digitale step verso l’Euro Digitale 

Il portafoglio digitale europeo è un passaggio verso l’Euro digitale. Secondo alcuni analisti addirittura il wallet ha senso solo nell’ottica del lancio di una CBDC dell’EuroZona.

Ma a proposito di Euro Digitale, a che punto siamo? Attualmente un team composto dal esperti dell’EuroTower e di 19 altre banche centrali, è al lavoro per l’individuazione dei possibili scenari che potrebbero scaturire dall’emissione dell’Euro Digitale. Una decisione definitiva magari con indicazioni temporali precise sul lancio della CBDC non è stata però ancora presa. 

Gli analisti sono però molto ottimisti e ritengono che per forza di cose la BCE romperà gli indugi lanciando la sua moneta digitale. Tra l’altro alcuni mesi fa era stata la stessa Lagarde ad affermare che la creazione di un Euro Digitale è assolutamente necessaria per combattere l’espansione delle stablecoin, le quali, secondo la governatrice, sono un problema per la stabilità dell’euro e delle valute fiat. Insomma l’Euro Digitale (ma a questo punto il discorso può essere esteso a tutte le altre CBDC) è il solo strumento non-tradizionale a disposizione delle banche centrali tradizionali per circoscrivere impatto (e danni dal punto di vista dei banchieri) delle stablecoin. 

La questione quindi non è più “se” ma “quando”. Il nodo è quindi sui tempi anche perchè a gennaio era stata la stessa Lagarde ad ammettere che l’operazione richiederà molto tempo aggiungendo che la sua speranza è che “non richieda più di cinque anni”. 

L’Euro Digitale combatterà le valute artificiali

A proposito di inevitabilità dell’Euro Digitale, la stessa Banca Centrale Europea nel suo report The international role of the euro ha espresso tutta una serie di preoccupazioni sull’ascesa delle valute artificiali spinte da colossi tecnologici stranieri. Nel report non si fanno nomi ma l’impressione è che il riferimento sia al progetto Diem di Facebook

Secondo gli autori dell’analisi, ci potrebbe essere grande preoccupazione se i pagamenti nazionali e transfrontalieri dovessero essere dominati da fornitori non nazionali proprio come i colossi tecnologici stranieri che in un futuro non troppo lontano potrebbero arrivare ad offrire valute artificiali.

Questa situazione potrebbe minacciare la stabilità del sistema finanziario ma anche gli stessi singoli cittadini che sarebbero sempre più vulnerabili dinanzi “a un piccolo numero di fornitori dominanti con un forte potere di mercato“.

L’alert contenuto nel report The international role of the euro non rappresenta una novità. Già in altre occasioni, infatti, la BCE aveva già messo in guardia contro il crescente peso delle valute artificiali e delle stablecoin. L’EuroTower aveva anche chiesto ai legislatori dell’Unione Europea di assegnargli poteri di veto sui progetti di stablecoin privati come ad esempio Diem di Facebook.

Ma allora se le stablecoin sono una minaccia, quale è la scelta migliore da fare nei loro confronti? Noi di Borsa Inside a tal riguardo abbiamo sempre detto che le criptovalute sono soprattutto una grande occasione per fare speculazione, scommettendo sull’andamento dei prezzi. Per tale ragione la nostra preferenza è sempre andata al CFD trading e a broker, come ad esempio eToro, che consentono di fare trading sulle criptovalute anche senza comprarle fisicamente. Da non trascurare, poi, il fatto che eToro offre sempre la demo gratuita che è molto utile per esercitarsi prima di investire soldi reali. 

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