Può la recente forte contrazione che il prezzo del Bitcoin ha subito essere intesa come la fine della bull-run? Secondo il noto analista PlanB la risposta è assolutamente no. Il ribasso repentino del valore del BTC, con le quotazioni che nel giro di una settimana sono passate da 60 mila dollari ad appena 50 mila dollari, è un normale ritracciamento e non rappresenta assolutamente il segnale dell’imminente fine della bull-run.
A supporto di questa interpretazione ci sono i dati relativi all’andamento del Bitcoin nelle ultime ore (grafico in basso). Il valore della criptovaluta, infatti, dopo essere sceso fino a 50mila dollari, è risalito verso i 52mila dollari. Quale migliore prova di questa che il ribasso del prezzo del Bitcoin sia stato solo un ritracciamento intermedio e non il segnale della fine della bull run?
Bitcoin fine bull run è lontana?
In un post su Twitter che PlanB ha pubblicato lo scorso venerdì si puà leggere che nulla cresce mai in linea retta. Bitcoin, ha ricordato PlanB, è stato capace di crescere per ben 6 mesi di fila. A inizio aprile è poi arrivata una normale correzione intermedia che, tra l’altro, ha dei precedenti storici ben precisi. Il primo risale al 2013 mentre il secondo al 2017.
In effetti negli ultimi sei mesi il prezzo del Bitcoin è stato capace di superare il nuovo massimo storico di 20.000 dollari che risaliva al 2017. Due settimane fa. le quotazioni del BTC erano arrivate a 65mila dollari ma, a partire da metà aprile, il trend del BTC era improvvisamente cambiato con la quotazione della criptovaluta scesa fino a 47mila dollari. Un ribasso, pari al 26 per cento del picco precedente, che aveva fatto innervosire non pochi investitori convinti che per la criptovalute fosse arrivato il momento dell’inversione di prezzo.
Secondo PlanB, nonostante quel -26 per cento possa fare paura, si tratta pur sempre di un crollo che è completamente in linea con quello che è avvenuto nel corso di alcuni cicli rialzisti precedenti. Insomma, per il noto analista, non è assolutamente il caso di allarmarsi.
Il giudizio di PlanB è tenuto molto in considerazione tra gli esperti di criptovalute. Per questo motivo dovrebbe essere inglobato anche nelle strategie speculative sul prezzo del BTC. Quindi se sei solito fare trading sul Bitcoin attraverso i CFD, usando ad esempio broker come eToro (qui la recensione) dovresti tenere conto di quanto ha affermato PlanB sull’attuale momento del Bitcoin.
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Cosa è avvenuto nelle precedenti bull-run?
Ci sono precedenti storici che possano supportare l’ipotesi di PlanB? La risposta è affermativa. Infatti anche nelle precedenti bull-run sono avvenuti alcuni crolli improvvisi che poi sono rientrati. Ciò è quanto è avvenuto nel 2013 quando, dopo una fase caratterizzata da un rialzo molto forte, il prezzo del Bitcoin crollò di ben il 75 per cento fra aprile e luglio. Dopo questo tracollo, il valore del Bitcoin riprese a salire e continuò a crescere per tutta la restante parte dell’anno.
Altro precedente si ebbe a settembre del 2017 quando il valore del BTC crollò del 40 per cento. Anche in quella circostanza, il forte ribasso arrivò dopo una lunga fase rialzista. E anche in quel caso, dopo il crollo si ebbe una lunga fase positiva.
Chi è PlanB?
PlanB è l’ideatore del modello Stock-to-Flow (S2F) di Bitcoin. Questo modello, molto conosciuto tra gli investitori, prende in esame quella che è l’offerta complessiva della criptovaluta comparandola con la quantità di nuove monete che sono immesse regolarmente nel mercato (Flow).
Il modello di PlanB si basa su un assunto fondamentale: al termine di ogni halving il Flow tende a diminuire e la scarsità del Bitcoin aumenta. La diminuzione di BTC che sono in circolazione fa a sua volta impennare il prezzo della criptovaluta.
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