La Reuters ha riferito che il colosso bancario americano JP Morgan, ha dato inizio all’esecuzione di alcuni test sui pagamenti blockchain tra satelliti in orbita. Obiettivo dei test condotti della banca d’affari Usa è quello di dimostrare la validità nelle transazioni tra oggetti che quotidiano utilizzo.
A spiegare la ragione del programma di tesdt è stato Umar Farooq, CEO del dipartimento di JP Morgan che è espressamente dedicato alla tecnologia blockchain. Commentando l’annuncio Farooq ha specificato che l’idea della banca d’affari è quella di condurre una vera e propria esplorazione dei pagamenti per l’Internet of Things “in modo completamente decentralizzato”. E cosa ci può essere di più decentralizzato e staccato dalla terra …dello spazio?
Fin qui la notizia così come è stata battuta dalla Reuters? Ma in concreto come sono avvenuti questi test sui pagamenti blockchain tra satelliti in orbita? Anzitutto bisogna specifcare che per effettuare i test, Onys (questo il nome del dipartimendo di JP Morgan che si occupa di tecnologia blockchain) ha lavorato in partnership con la societòà danese GOMspace che noleggia i suoi satelliti a compagnie terse.
Pagamenti blockchain e Internet of Things
L’Internet of Things (IoT) è un ambito sempre più importante per le istituzioni finanziarie. Secondo alcuni studi, nel giro di pochi anni sarà possibile vedere dispositivi di utilizzo quotidiano connessi tra di loro e alla rete internet con l’obiettivo di offrire ai clienti tantissimi servizi e funzionalità aggiuntive.
Per immaginare come sarà il mondo del domani grazie all’internet of things, è sufficiente pensare a dispositivi come Amazon Echo e Google Home.
Considerando le prospettive del settore (praticamente infinite), è facile immaginare quanto spazio di profitto possa esserci per le banche che elaborano i pagamenti tra dispositivi. Ebbebe proprio JP Morgan è tra gli istituti che sono meglio posizionati in questo settore.
I test che sono stati condotti nello spazio, oltre a collaudare i pagamenti blockchain per l’IoT, hanno anche mostrato che, in un futuro non troppo lontano, sarà possibile creare un marketplace dove i satelliti potranno inviare dati tra di loro.
JP Morgan sempre più vicina alle criptovalute
Un tempo JP Morgan era molto critica nei confronti di criptovalute e Bitcoin. Adesso tutto è cambiato. A ottobre 2020 la banca d’affari Usa ha lanciato una sua stablecoin interna che si chiama JPM Coin. Il vero punto di svolta, però, c’è stato recentemente con la pubblicazione di una raccomandazione interna con la quale la banca d’affari ha suggerito ai suoi clienti di investire in criptovalute.
Proprio questa mossa ha condizionato positivamente il rally del BTC. Ricordiamo che per fare trading sul Bitcoin è possibile usare i CFD (Contratti per Differenza). Scegliendo il broker eToro (qui la recensione) avrai subito la demo gratuita per fare pratica senza rischi.
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