L’appeal del Bitcoin sugli investitori istituzionali è in costante crescita. Il numero di società che oggi hanno scelto di comprare Bitcoin è molto contenuto ma rappresenta un chiaro segnale su quello che potrebbe avvenire domani. MicroStrategy e Tesla potrebbero solo aver indicato la strada che nel futuro potrebbe essere seguita da tanti altri istituzionali. Del resto dietro al recente rally del BTC sopra i 50 mila dollari c’è proprio la decisione di molte grandi quotate (pensiamo ad esempio a Apple, Twitter e Uber) di investire in Bitcoin.
Un recente sondaggio che è stato condotto da Gartner ha svelato il livello di interesse della grandi compagnie verso le criptovalute. Le sorprese non sono mancate poichè la rilevazione statistica dimostra che l’interesse verso il Bitcoin da parte delle grandi aziende sia addirittura più alto rispetto a quello che si poteva pensare fino a ieri.
Indirettamente il sondaggio di Gartner ha svelato quelle che sono le intenzioni dei più grandi CFO. Non ci sono prove concrete a riguardo ma leggendo i risultato dell’indagine (lo faremo tra poco) si ha il sospetto che molti CFD già ora stiano preparando piani per investire in Bitcoin.
Alla fine questi manager non fanno nulla di diverso rispetto a quello che tanti investitori retail eseguono ogni giorno ossia speculare su un rialzo del prezzi del Bitcoin. Anche tu puoi farlo grazie al CFD Trading. Per imparare a investire in criptovalute con i CFD fai pratica con il conto demo che il nostro broker di riferimento, eToro, mette a disposizione gratuitamente.
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Comprare Bitcoin nel 2021: è intenzione del 5% degli intervistati
C’è da restare senza parole quando leggiamo che, stando al sondaggio condotto da Gartner su un campione di 77 intervistati (di cui 50 CFO), ben il 5 per cento di loro è pronto a comprare Bitcoin già nel corso del 2021. Una percentuale bassa? Niente affatto se si considera che fino a pochi mesi fa la percentuale di CFO interessati ad investire in Bitcoin era nulla e soprattutto se si tiene conto dell’orizzonte temporale imminente (vale a dire l’anno corrente).
E’ però allargando l’orizzonte temporale che possiamo cogliere il reale livello di penetrazione del Bitcoin nei progetti futuri delle società. Il 50 per cento degli intervistati del settore tecnologico prevede di comprare Bitcoin in futuro. Questo è un dato importante poichè conferma l’esistenza di un crescente appeal della criptovalute da parte dei manager del settore tech.
Ancora più significativo è un terzo dato: il 16 per cento delle aziende intervistate vorrebbe investire parte delle proprie riserve in Bitcoin entro il 2024.
Questi tre dati dimostrano come il futuro del Bitcoin non possa che essere promettente. Certo stiamo parlando di grandi CFO, tuttavia anche gli investitori retail possono investire in criptovalute attraverso i CFD. E chi è semplicemente interessato agli asset-digitali ma non ha mai investito? Niente paura perchè in questo caso si può rivelare molto utile lo strumento di Copy Trading che è presente sul broker eToro e che consente di copiare le strategie dei trader migliori. Scopri i vantaggi del social trading attivando una demo eToro: l’iscrizione è gratis da qui.
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Grande curiosità attorno al Bitcoin
Un altro aspetto che il sondaggio condotto da Gartner mette bene in evidenza riguarda l’interesse verso le scelte delle altre società. Fa impressione che più del 70 per cento dei soggetti intervistati abbia dichiarato che vorrebbe tanto sapere cosa stanno stanno facendo con il Bitcoin.
Questa curiosità, potenzialmente parlando, potrebbe innescare il classico effetto a catena sulla criptovaluta in virtà del quale una società B decide di comprare Bitcoin dopo aver visto una società A investire in criptovaluta.
La questione della curiosità non è da trascurare come ben sanno i trader retaiil che investono sul cross BTCUSD attraverso i CFD (qui il sito ufficiale eToro).
Comprare Bitcoin è interessante ma serve chiarezza dai regolatori
Il sondaggio di Gartner ha anche fotografato una serie di criticità che possono impedire al Bitcoin di consolidarsi in futuro. Un’altissima percentuale di intervistati non ha nascosto che vorrebbe maggiore chiarezza normativa da parte dei regolatori in modo tale da essere consapevole dei rischi che sono legati al Bitcoin e alle criptovalute.
A tal proposito il chief of research di Gartner, Alexander Bant, ha affermato che “i leader finanziari che hanno il compito di garantire la stabilità non sono inclini a fare mosse speculative in un territorio sconosciuto“. Servono quindi regola chiare e precise poichè tanti CFO sono disposti a passare dal semplice desiderio di investire in Bitcoin (ecco il sito ufficiale eToro) all’azione solo in presenza di precise garanzie.
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