Sono passati pochi mesi dall’halving di Bitcoin e le previsioni degli analisti che avevano prospettato un rally dopo il dimezzamento delle ricompense, si sono puntualmente verificate. Rispetto a maggio 2020 (mese in cui avvenne l’halving), il prezzo del Bitcoin è praticamente più che raddoppiato.
A voler essere rigorosi il valore della più importante criptovaluta ha registrato una progressione di ben 2,2 volte come si può anche vedere dal grafico in basso.
Confrontando la reazione tenuta dal BTC dopo l’halving di maggio con quanto avvenuto dopo i precedenti dimezzamenti delle ricompense riconosciute ai miners, si possono fare una serie di considerazioni molto utili per impostare la propria strategia trading. A tal proposito ricordo che per sfruttare le oscillazioni di prezzo del BTC non serve comprare Bitcoin in senso fisico. Grazie al CFD Trading, infatti, è possibile investire mediante uno strumento derivato che riflette l’andamento del cross BTCUSD. Per provare a fare trading sul BTC con i CFD puoi usare il conto demo del broker eToro: è gratis.
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Reazione Bitcoin dopo Halving 2020
Utilizzando l’Halving Index presente sulla risorsa di monitoraggio on-chain ChartsBTC, si nota come sei mesi dopo l’halving del 2016, il prezzo del Bitcoin avesse registrato un rialzo di 1,3 volte mentre sei mesi dopo l’halving del 2012 i prezzi erano cresciuti di 12 volte. Considerando l’andamento tenuto dal BTC dopo l’ultimo halving si deduce che la precedente performance è stata già battuta mentre la reazione avvenuto nel 2012 è fuori portata.
Il fatto che il record 2012 resterà immutato non è però un dramma perchè allora il Bitcoin era davvero un’altra cosa rispetto a quello che oggi rappresenta BTC. Se nel 2012 ad investire in Bitcoin erano pochi speculatori, con l’oggettiva capacità di guardare oltre, adesso sono i grandi colossi aziendali che investono in Bitcoin.
Chiarito quindi che la reazione che il prezzo del Bitcoin tenne dopo l’halving 2012 rappresenta un caso che non centra nulla con la storia recente, quello che conta evidenziare è che BTC ha già ora sovraperformato la prestazione del penultimo halving, quello, più confrontabile, del 2016.
Premesso questo, la prospettiva è che la nuova bull run del Bitcoin possa riuscire a sovraperformare il ciclo rialzista precedente. Secondo PlanB, analista responsabile per i modelli di previsione di Bitcoin che sono basati sullo stock-to-flow, la decisione dei colossi aziendali di interessarsi al Bitcoin sarà un catalizzatore in grado di condizionare l’andamento dei prezzi del BTC.
Il rialzo attuale del Bitcoin, quindi, non si configura come una parentesi ma bensì come uno step verso un’ulteriore progressione. Lo stesso PlanB ritiene che a gennaio 2021 possa iniziare per il Bitcoin un ciclo rialzista più rapido destinato a portare il valore su livelli più alti. Una previsione chiara che può essere sfruttata per fare trading al rialzo sul cross BTCUSD attraverso i CFD (qui la demo eToro).
Tesorerie Aziendali puntano a possedere Bitcoin
Il tempo rispetto ai due precedenti halving di Bitcoin sembra essere decisamente volato. 8 anni fa ma anche nel 2016, il Bitcoin era solo un asset che faceva contorno e il cui possesso era finalizzato solo alla speculazione. Adesso, invece, possedere Bitcoin nella propria Tesoreria Aziendale è visto sempre più spesso come uno standard da seguire con molto più naturalezza.
Recentemente la società Wall Street MicroStrategy è rimbalzata agli onori della cronaca per la sua decisione di assegnare una parte considerevole della sua tesoreria a Bitcoin. La società ha comprato 21.000 BTC nel mese di agosto a cui poi ne vanno aggiunti altri 17000 nel mese di settembre. A seguito di questa scelta il valore delle azioni MicroStrategy ha registrato un rialzo molto simile a quello messo in atto dal Bitcoin evidenziando un aumento del 50 per cento.
Secondo il CEO della società, Saylor, Bitcoin non solo è la migliore copertura contro l’inflazione ma è anche la migliore riserva di valore. E’ inutile fare tanti giri attorno perchè ad oggi Saylor ha mostrato di avere ragione!
Per Marc Fleury, CEO e co-fondatore di Two Prime, per i CFO più esperti avere una porzione della loro tesoreria in asset digitali offre un certo livello di protezione e arbitraggio normativi.
Oggi nessuno controlla la blockchain di Bitcoin e quindi nessun governo può attaccare i fondi operativi. Questa sorta di valvola di sicurezza è uno dei motivi per cui molte imprese hanno iniziato a comprare Bitcoin in questi ultimi mesi detrmimando un rialzo del valore (qui la demo eToro per investire con i CFD).
Tale caratteristica può configurarsi come un deterrente per la maggior parte delle banche centrali ma questo non impedirà agli eventi di fare il loro corso. Bitcoin sarà accolto da un numero crescente di chief financial officer, sia quelli più prudenti che quelli più aperti alle novità.
Il caso di Saylor e della sua MicroStrategy saranno la norma nel futuro. Stimando in 10.000 i miliardi di dollari presenti nelle tesorerie aziendali di tutto il mondo, se anche il 3 per cento fosse dirottato dal contante al Bitcoin, sarebbero ben 300 miliardi di dollari, i fondi investiti in BTC.
Questi numeri suggeriscono che un nuovo rally del Bitcoin è alle porte. Questo, infatti, può essere il solo scenario dinanzi ad un boom della domanda a fronte di una scarsità nell’offerta.
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