Il forte balzo in avanti che le quotazioni del Bitcoin hanno segnato nelle ultime settimane, alimenta la speranza che il valore della criptovaluta regina possa nuovamente portarsi verso i massimi storici. Lasciando da parte le previsioni, oggi di certo c’è che il BTC, in alcuni paesi, è stato in grado di superare il picco del 2017 raggiungendo nuovi massimi storici nel cambio con le valute locali.
I fattori alla base del rally del Bitcoin sono molteplici. Certamente un ruolo è rivestito dal ritorno della tensione sui mercati mondiali a causa dell’aggarvarsi della pandemia di coronavirus ma, a differenza di quanto avvenuto in estate, non è solo la concezione di bene rifugio a spingere in su il valore del Bitcoin. Se il prezzo è riuscito a bucare quota 13mila dollari è perchè l’interesse di molti paesi verso le criptovalute è in costante crescita mentre, in altri paesi, l’inflazione sta erodendo in modo fatale il potere di acquisto. Partiamo dal primo caso.
Prezzo Bitcoin: il peso dell’interesse delle banche centrali
C’è un dato che gli esperti hanno messo in evidenza è che è molto chiaro: man mano che l’adozione delle criptovalute cresce, anche le quotazioni del Bitcoin salgono.
E in effetti, su questo fronte, le novità sono state davvero tante: dalla Cina che ha testato il suo Yuan Digitale (qui gli ultimi aggiornamenti) alla BCE che lavora ad un Euro Digitale. Sono state perà le piccole Bahamas a battere tutti annunciando la scorsa settimana il lancio del Sand Dollar (CBDC), la prima criptovaluta digitale al mondo sostenuta e garantita dal governo. Obiettivo del Sand Dollar è quello di promuovere una maggiore inclusione finanziaria tra gli abitanti dell’arcipelago. Tutti i cittadini che risiedono alla Bahamas, infatti, possono usare la valuta digitale CBDC presso qualsiasi commerciante “con un e-Wallet approvato dalla Central Bank sul proprio dispositivo cellulare”. Ad incentivare le transazioni, il fatto che le commissioni siano volutamente basse.
Ora tutte queste novità non rigurdano direttamente il Bitcoin ma è evidente che la crescente penetrazione delle criptovalute ufficiali sia un fattore che spinge al rialzo i prezzi del BTC. Del resto non è un mistero che le notizie come quella delle Bahamas vengano anche sfrutatte per fare trading sulle criptovalute attraverso i CFD. Proprio a tal proposito ricordo che uno dei migliori broker Forex e CFD come eToro (leggi qui la recensione), non solo offre la demo gratuita ma permette anche di copiare dai traders più bravi grazie al social trading. Tra l’altro si può provare il Copy Trading eToro sempre in modalità demo.
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Crollo valute spinge rally Bitcoin
Accanto al crescente riconoscimento delle criptovalute in tutti gli angoli del mondo, c’è un secondo elemento alla base della crescita del valore del BTC: il crollo del potere di acquisto di alcune valute sovrane a corso legale. Non è un caso se il prezzo del Bitcoin ha superato i precedenti massimi 2017 raggiungendo nuovi record proprio in quei paesi in forte difficoltà come Turchia, Brasile, Venezuela, Iran, Libano e Argentina. A titolo di esempio il caso della Lira Turca, crollata ai minimi storici nel cambio con il Dollaro alimentando così la percezione del Bitcoin come porto sicuro (tra l’altro grazie ai broker come eToro è possibile investire su coppie forex e criptovalute da una sola piattaforma come indicato sul sito ufficiale)
Oltre ai citati paesi anche in altre nazioni, come ad esempio la Russia e la Colombia, il Bitcoin si sta avvicinando al picco favorito dalla svalutazione crescente.
E’ considerando il numero degli abitanti e il prodotto interno lordo di questi paesi che si possono fare interessanti considerazioni. I primi sei paesi citati rappresentano circa il 4,5 per cento del PIL Mondiale e hanno una popolazione globale complessiva pari a 500 milioni di persone. Non tantissimo (se rapportato all’economia globale e gli abitanti di tutta la terra), ma tanto se si tiene in considerazione la reale portata della posta in gioco. Per ben mezzo miliardo di esseri, il Bitcoin è una riserva di valore.
Immagiamo cosa potrebbe avvenire se all’elenco dei 5 paesi citati in precedenza si dovesse unire anche la Russia che rappresenta il 2 per cento del PIL Mondiale e vanta qualcosa come 144 milioni di abitanti?
E’ per questo che nel futuro il prezzo del Bitcoin non potrà che crescere. C’è quindi tutta la convenienza di questo mondo ad imparare oggi ad investire su BTC/USD attraverso i CFD. Broker affidabili come Plus500 (leggi qui recensione e opinioni) ti offrono la demo gratuita per imparare a tradare.
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L’esperto di criptovalute Jason Deane ha affermato che il Bitcoin è vicino ai massimi storici in almento 14 paesi e che ben il 13,8 per cento delle valute mondiali (quelle degli stati sopra elencati) ha avuto prestazioni peggiori del Bitcoin o sono prossimi ad averle. Ragionando in termini di popolazione, il 12,2 per cento di tutta l’umanità sarebbe in grado di salvaguardare la propria richezza passando dalle rispettive deboli valute legali al Bitcoin.
Analizzando i paesi che sono alle prese con l’inflazione, si nota subito come la maggior parte di essi sia alle prese con gravi tensioni politiche e sociali interne. Alcuni di questi paesi sono anche insolati da un punto di vista internazionale ma è inutile avveneturarsi in questo genere di analisi poichè il dato saliente è che laddove è presente paura per una crescita dell’inflazione, gli investitori tendono a passare al Bitcoin.
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