Mentre di criptovalute continua a parlarsi in misura alterna, con occhi di interesse sia per quanto concerne il loro ruolo come strumenti di pagamento, sia come servizi di investimento tendenzialmente speculativo, non sfugge il fatto che recentemente la Banca dei Regolamenti Internazionali abbia cercato di fare il punto su quelle che potrebbero essere le caratteristiche delle prossime criptovalute “statali” o, meglio, quelle emesse dalle banche centrali.
Il fatto che si sia parlato apertamente della possibilità di varare queste valute digitali da parte di istituzioni monetarie “tradizionali” è sicuramente una svolta attesa, e anche se non è ancora chiaro in che modo potrà prendere largo questa idea, è molto evidente come, ancora una volta, si stiano ponendo in essere dei tasselli piuttosto importanti per poter formalizzare il varo di un primo progetto “serio” in questo frangente.
E così, venerdì scorso la BRI, insieme a 7 banche centrali, come la Federal Reserve, la Banca centrale europea e la Banca d’Inghilterra, hanno pubblicato un report che definisce alcuni requisiti chiave per le criptovalute delle banche centrali (CBDC).
In sintesi, le banche centrali e la BRI hanno raccomandato che le criptovalute emesse dagli istituti monetari:
- integrino ma non sostituiscano il contante e le altre forme di moneta a corso legale;
- sostengano, e non danneggino e mettano in pericolo, la stabilità monetaria e finanziaria;
- siano sicure, il più possibile economiche (o gratuite) da utilizzare e abbiano un ruolo adeguato per il settore privato.
Certo, a ben vedere non si tratta di concetti rivoluzionari o inattesi. È evidente che la volontà delle banche centrali sia quella di affiancare le valute digitali alle valute fiat, creando dunque un parallelismo sinergico tra le monete che quotidianamente si utilizzano in termini di regolamento, e degli emuli che potrebbero essere utilizzate esclusivamente in campo digitale o per alcune categorie di operazioni.
Vedremo nei prossimi mesi in che modo queste indicazioni potranno o meno trasformarsi in progetti reali, e quali saranno i primi esperimenti concreti in tal senso.
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