In un futuro poi neppure tanto lontano è possibile che anche sulle criptovalute diventi necessario introdurre un qualche copertura assicurativa? La domanda potrebbe essere banale e decisamente anticipatrice sui tempi ma non è un mistero che in questa fase in cui il prezzo del Bitcoin ha ripreso a volare, tra gli addetti ai lavori si sia tornato a parlare di assicurazioni sulle criptovalute.
Del resto il mercato crypto è un’industria che vale ben 200 miliardi di dollari ed è già questo numero ad aprire la porta alla necessità di introdurre una qualche forma di copertura assicurativa. Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi.
A preoccupare è il boom dei furti e delle frodi che si sono registrate negli ultimi tempi. Un dato su tutti: secondo CipherTrace, una società di ricerca sulla sicurezza, ben 4 miliardi di dollari di valute digitali sono spariti a causa dell’azione degli hacker. Il problema quindi c’è, è innegabile e sarebbe il caso che prima di comprare Bitcoin si tenesse in considerazione anche questo aspetto.
L’exchange Binance, come molti crypto-investitori ricorderanno, ha subito un furto di 40 milioni di dollari di Bitcoin. Questo non è un dato da trascurare anche perchè stiamo parlando di Binance che è uno degli exchange più affidabili che nulla ha a che spartire con gli exchange truffa. Il caso Binance non è isolato. Nel 2016, infatti, si verificò l’hack di Bitfinex. A giugno 2019 due fratelli israeliani sono finiti in carcere poihcè ritenuti responsabili di un attacco che aveva determinato per Bitfinex una perdita di quasi 120.000.
La storia recente non è da meno. Nel 2019 ben 7 exchange hanno segnalato di aver subito hacking di una cera rilevanza. Ad esempio Bittrue, exchange crypto con sede a Singapore, denunciò di aver perso ben 5 milioni di dollari di XRP e Cardano. Non è quindi una questione di tempi perchè il problema sicurezza c’era, c’è e ci sarà.
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Assicurazione criptovalute: a che punto siamo?
Ora più che mai serve introdurre un’assicurazione crypto anche perchè, come messo in evidenza da alcuni esperti, è chiaro che gli attacchi possono “essere effettuati anche da soggetti che hanno “capacità autodidattiche alquanto rudimentali”. Praticamente anche dei dilettanti possono rubare criptovalute o comunque arrecare danno agli exchange.
Queste le parole di Hartej Sawhney, co-fondatore di Zokyo Labs: “non c’è bisogno di una formazione a livello militare per svolgere attività criminali sugli exchange centralizzati di oggi“.
Alla luce di quanto detto si può affermare che l’assicurazione crypto sia destinata a raggiungere tutti i livelli del DeFi? Questo esito non è certo ma è evidente che i principali operatori del settore assicurativo stiano lentamente entrando in questo segmento di mercato. Ad esempio Lloyd’s of London ha partecipato alla fornitura di una copertura assicurativa da 255 milioni di dollari.
Visto e considerato che ci sono miliardi di dollari a rischio, il settore assicurativo può quindi dare una certa fiducia a chi sceglie di investire in monete digitali.
Ovviamente la strada per introdurre assicurazioni sulle criptovalute non è affatto agevole anche perchè mancano regole chiare sul settore. Non è quindi un caso se Yusuf Hussain, responsabile del rischio di Gemini, abbia affermato che “le maggiori preoccupazioni degli assicuratori tradizionali sono legate alla mancanza di chiarezza normativa”. Secondo l’analista “una regolamentazione crypto ben pensata sarà il perno per una maggiore offerta di assicurazioni crypto. Se fatta bene, può aprire la strada a mercati sani e sostenibili e alimentare l’innovazione a lungo termine per sbloccare le potenzialità delle criptovalute e migliorare la società”.
Per Hussain, il modo migliore per introdurre un’assicurazione sul settore è quello di introdurre le licenze. Al tempo stesso, ha poi concluso l’esperto, va anche costruita una infrastruttura di livello istituzionale che sia capace di soddisfare gli standard che sono stati stabiliti dai mercati finanziari tradizionali.
Insomma poichè investire in Bitcoin oggi conviene, anche alla luce dell’emergenza coronavirus, il problema della copertura assicurativa potrebbe presto non essere più rinviabile.
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