Due mesi fa Facebook aveva presentato al mondo la sua visione di una criptovaluta globale, chiamata Libra. Da allora, però, le autorità di regolamentazione hanno accumulato ondate di critiche sul progetto e, spesso, a forte ragione.
Un lungo elenco di autorità sulla regolamentazione della privacy, banche centrali e Ministri delle finanze, hanno infatti espresso preoccupazioni sulla proposta di Libra da parte di Facebook, perché potrebbe, almeno in teoria, cambiare drasticamente gli equilibri già precari del sistema economico finanziario internazionale. Una cosa è certa: la presentazione di Libra ha aumentato la posta in gioco per le autorità finanziarie, costringendole a guardare più seriamente al comparto delle valute digitali. Insomma, se dieci anni fa alle autorità di regolamentazione non importava molto di Bitcoin, oggi giorno le cose son diventate molto, molto diverse.
La reazione alla presentazione di Libra
Facebook ha presentato Libra – in collaborazione con altre 27 aziende – nel mese di giugno. La valuta digitale dovrebbe essere controllata da un’associazione indipendente senza scopo di lucro con sede in Svizzera, chiamata Libra Association, anche se molti dettagli su come tale organizzazione possa operare rimangono ancora poco chiari. L’obiettivo del progetto, dice Facebook, è quello di fornire un modo veloce e a basso costo alle persone di tutto il mondo per trasferire denaro, strizzando l’occhio soprattutto per i soggetti non bancarizzati.
La reazione dei regolatori statunitensi e internazionali non è però stata molto positiva. D’altronde, gli stessi operatori avevano già espresso scetticismo nei confronti di Bitcoin e, in questo ambito, non hanno compiuto eccezione per Libra. Lo stesso giorno in cui Facebook ha presentato il progetto Libra, ad esempio, il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha affermato che la criptovaluta sarebbe stata “soggetta ai più alti standard di regolamentazione”. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha seguito l’esempio qualche settimana dopo, fornendo importanti preoccupazioni che riguardano la privacy, il riciclaggio di denaro, la protezione dei consumatori e la stabilità finanziaria.
La BCE ha espresso una posizione più morbida. Pur rifiutandosi di commentare ulteriormente, ha comunque affermato che le stablecoin devono garantire la fiducia del pubblico, soddisfacendo i più elevati standard normativi, ed essere soggette a una supervisione e a un controllo prudente.
Il timore di rivoluzioni finanziarie
Con l’avvento di Libra, i governi potrebbero potenzialmente perdere la capacità di controllare la politica monetaria, con tutto ciò che ne deriva sulla tenuta dei sistemi globali. Naturalmente, si tratta di prese di posizione che non trovano accoglimento da parte di Libra, la cui associazione ha affermato in una recente dichiarazione che ha come scopo quello di sostenere l’inclusione finanziaria e l’armonia normativa. Ha poi ricordato che la strada che porta al lancio di Libra, nel 2020, si caratterizza per le discussioni con le autorità di regolamentazione e con i responsabili politici di tutto il mondo, tenendo conto delle loro riflessioni.
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