Il prezzo di Ripple oggi, pur registrando un ribasso dello 0,2 per cento, si conferma a quota 0,3088 dollari. Fondamentalmente XRP oggi dovrebbe fare notizia solo per il fatto di essere tra le poche criptovalute in ribasso (restando solo alle monete virtuali inserite su CoinMarketCap, l’altra crypto in calo è Cardano). In realtà però Ripple fa notizia per essere riuscita a scompare un pericolo non indifferente. Nelle ultime 24 ore, infatti, XRP ha corso il serio rischio di perdere il contatto con quota 0,3 dollari scendendo fino a 0,28 dollari. Il rischio è stato solo potenziale e, come mostrato delle quotazioni oggi, si può dire essere rientrato. La paura è stata però tanta e non è stato un caso se alcuni analisti hanno parlato di ore decisive per il prezzo di Ripple. In effetti la quotazione XRP ha si perso al ribasso il contatto con quota 0,3 dollari ma non è scesa verso i 0,28 dollari essendo riuscita a risalire. Insomma dall’andamento del prezzo di XRP oggi sembrerebbe che il peggio sia passato.

Secondo Jack Thomas, però, non tutto è rose e fiori. L’esperto di criptovalute ha infatti messo l’accento su u.today su quella che è stata la performance di XRP nel corso del nuovo anno. Contrariamente a quello che si può pensare, ha rilevato Thomas, Ripple dall’inizio dell’anno ha registrato una performance che è stata peggiore rispetto a quella media del mercato. Per farla breve XRP è andata peggio del settore delle valute virtuali. La sconfitta per XRP è stata fin qui doppia perchè non solo ha registrato variazioni inferiori rispetto al comparto crypto nel suo insieme ma si è fatta battere anche da altcoin che presentano un livello di capitalizzazione più basso. 

L’esempio che Jack Thomas ha fatto nel suo articolo è quello di DASH. L’andamento della quotazione Dash nel 2019 è stato migliore rispetto a quello di XRP. Le prestazioni di mercato di Ripple vanno in controtendenza rispetto alle tante notizie positive che hanno interessato la criptovaluta negli ultimi mesi. La situazione, ha evidenziato Jack Thomas, è quasi paradossale perchè da un lato ci sono continue news sull’adozione dei token XRP da parte di banche anche di primo piano a livello mondiale, mentre dall’altro i prezzi di Ripple continuano ad essere ingessati. L’ipotesi che il redattore fa è che a frenare la quotazione XRP siano i progetti per i pagamenti avviati da IBM e JP Morgan. Tali iniziative, da un certo punto di vista, potrebbero fare concorrenza a XRP. Francamente, però, questa giustificazione appare forzata. 

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