Negli Stati Uniti, tra indugi, bocciature e shutdown del governo USA, il percorso di approvazione del primo exchange-traded fund basato sul bitcoin si è rivelato più accidentato del previsto.
Al momento la Securities and Exchange Commission, ente federale equivalente della nostrana Consob, ha rigettato ben 14 progetti presentati. L’ultimo ETF a trovare sulla sua strada il semaforo rosso è stato quello dei fratelli Winklevoss, milionari fondatori del crypto exchange Gemini, a causa dell’incapacità di soddisfare gli standard del regolatore in materia di prevenzione delle frodi e di manipolazione del mercato.
Ma a riaccendere un lumicino di speranza ci pensa l’unico commissario della SEC in quota Partito Democratico, Robert J. Jackson Jr. In un’intervista con Congressional Quarterly condivisa in anteprima su Twitter, Jackson si dice ottimista sul fatto che un “fondo basato sul bitcoin” finirà con l’essere approvato, pur esprimendo una certa preoccupazione circa le proposte di ETF presentate fino a oggi.
“Alla fine, penso che qualcuno soddisferà gli standard che abbiamo stabilito? Lo spero, sì, sì, e penso di sì. Ottenere l’approvazione dei mercati dei capitali più profondi e liquidi del mondo è difficile, e dovrebbe essere così. Una volta che lo mettiamo a disposizione degli investitori meno smaliziati, stiamo correndo il rischio che gli americani possano farsi male”, ha dichiarato Jackson.
E di certo i nomi più attesi non sembrano essersi dati per vinti. Di recente Cboe ha ripresentato la proposta riguardo l’ETF sul bitcoin di VanEck/SolidX, ritirata in precedenza a causa dello shutdown del governo statunitense. E gli stessi Winklevoss sono intenzionati a perseguire l’approvazione del loro ETF.
“A questo punto la questione prende una piega diversa: non si tratta più di sapere se la SEC approverà un bitcoin ETF, ma quando”, commenta Anatoliy Knyazev, co-fondatore del broker Exante.
Da più di un anno la corsa all’ETF sul bitcoin rimane un argomento centrale all’interno della community crypto, in parte perché rappresenta un traguardo storico per la creazione di Satoshi Nakamoto e in parte a causa della sua potenziale attrattiva nei riguardi degli investitori istituzionali.
A cura di Matteo Oddi
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