Al Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, si parla anche di criptovalute. E, almeno finora, non in termini lusinghieri.
L’argomento è stato affrontato da Huw van Steenis, da maggio Consigliere di Mark Carney, Governatore della Banca d’Inghilterra.
Bloomberg ha intervistato van Steenis in merito al futuro del digital banking. L’ex asset manager di Morgan Stanley ritiene che attualmente le criptovalute come il bitcoin, a differenza delle piattaforme fintech, non rappresentano una vera sfida per il settore bancario.
“[Le criptovalute] falliscono i più basilari test finanziari. Non sono un’unità di scambio particolarmente utile, non detengono alcun valore, sono lente. Sono una minaccia, ma non in alto nella mia lista di preoccupazioni”, ha detto van Steenis.
E, in merito alla capacità del bitcoin di imporsi nel lungo periodo, ha aggiunto che le istituzioni finanziarie tradizionali sono sempre vigili sul mantenimento del loro vantaggio competitivo e della loro quota di mercato.
Il vertice di Davos, che parte oggi con la sua 49esima edizione e si concluderà il 25 gennaio, “a guardare gli annunci ufficiali sembra snobbare le crypto”, scrive in una e-mail Anatoliy Knyazev di Exante, ma un panel sui Trend delle Tecnologie Emergenti, che toccherà anche di asset digitali e blockchain, “potrebbe ribaltare questa impressione iniziale”.
Nel frattempo il comparto crypto, la cui capitalizzazione è intorno ai 118 miliardi di dollari al momento della scrittura, continua la sua fase di debolezza. E all’orizzonte si prospetta la rottura di un nuovo record negativo: se il mercato ribassista (arrivato a 390 giorni) continuerà per un altro mese, allora verrà superato il periodo di correzione di 420 giorni registrato dal 2014 al 2015.
a cura di Matteo Oddi
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