Ieri Ripple, la società società blockchain dietro alla seconda criptovaluta più capitalizzata sul mercato, ha reso noto che la sua rete di pagamenti, RippleNet, ha tagliato il traguardo dei 200 clienti.

A rivolgersi a questo servizio sono principalmente banche e imprese del settore fintech, attratte da una soluzione di pagamento transfrontaliero a basso costo, veloce e trasparente tramite tecnologia blockchain, che taglia il coinvolgimento di intermediari come le banche corrispondenti e si propone come alternativa al sistema SWIFT, che dal 1973 è il punto di riferimento per i bonifici bancari internazionali.

Il “potenziale di espansione” di questo progetto risiede infatti nella sua “capacità di aggredire un mercato [quello delle rimesse internazionali, nda], da 600 miliardi di dollari all’anno, promettendo risparmi sui costi di commissioni per 16,5 miliardi di dollari all’anno”, fa notare Anatoliy Knyazev di Exante.

Tale prospettiva rimane ad oggi la narrativa fondante di Ripple, nonostante il peso delle cause legali da parte di alcuni acquirenti di XRP, il suo token nativo, che è crollato di circa il 90% dal suo picco, e della possibile classificazione di XRP come security (titolo finanziario) da parte della SEC statunitense.Le ultime partnership di Ripple sono state strette con 13 aziende: Euro Exim Bank, SendFriend, JNFX, FTCS, Transpaygo, Ahli Bank of Kuwait, BFC Bahrain, ConnectPay, GMT, WorldCom Finance, Olympia Trust Company, Pontual/USEND e Rendimento.

Le prime 5 in particolare utilizzeranno XRP, il token nativo di Ripple, come mezzo di liquidità nei pagamenti internazionali dei propri clienti.

Un entusiasta Brad Garlinghouse, CEO della società di San Francisco, ha commentato la notizia dal suo account Twitter: “L’anno scorso alcuni critici importanti hanno detto che le istituzioni finanziarie non utilizzeranno mai un asset digitale nei loro flussi di pagamento. Come ho detto allora, se offre ai clienti un’esperienza migliore a un costo inferiore, lo faranno – e lo fanno!”.

Attualmente la RippleNet registra almeno due nuovi clienti a settimana e, si legge sul sito dell’azienda, la base di clienti che inviano pagamenti in tempo reale è cresciuta del 350% durante il 2018. “Stiamo iniziando a vedere più clienti che cambiano registro e fanno leva sull’XRP per la liquidità on-demand”, ha detto Garlinghouse.

A cura di Matteo Oddi

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