Nei giorni scorsi Ron Paul, un politico americano in pensione ed ex candidato alla Casa Bianca, ha condotto un sondaggio su Twitter nel quale ha chiesto ai suoi followers dove avrebbero investito 10.000 dollari, se una persona ricca avesse dato loro quella somma, su un orizzonte temporale di 10 anni: le opzioni erano contanti, oro, bitcoin o Treasury bonds (Buoni del Tesoro USA).

Quasi 95.000 persone hanno preso parte al sondaggio. Di queste, il 50% ha preferito scelto l’investimento in bitcoin, il 37% in oro, l’11% nei titoli decennali statunitensi e il 2% nel biglietto verde della Federal Reserve.

Alcuni membri della comunità delle criptovalute credono che i risultati dell’indagine non facciano che confermare l’acquisita popolarità del bitcoin e come le crypto abbiano messo fermamente piede nel mainstream.

Ma c’è pure da considerare il tipo di pubblico a cui parla Paul, congressman famoso in patria per le sue posizioni libertarie in campo economico, l’opposizione all’intervento statale nella sfera pubblica e il sostegno alla legalizzazione della cannabis. Dopotutto, ha scritto anche un libro dal titolo End the FED. Abolire la Banca Centrale.

Detto questo, l’ex membro del Partito Repubblicano nel 2017 risultava scettico verso la criptovaluta. “Il bitcoin è molto eccitante, ed è in piena espansione, ma [gli investitori in bitcoin] non hanno una prospettiva a lungo termine. Come sarà tra 10 anni? Nessuno lo sa. Ma abbiamo una buona idea di dove sarà l’oro, in generale”, aveva detto all’epoca.

Twitter sembra pensarla diversamente. Si può interpretare tutto ciò come una “vittoria” per il bitcoin o quantomeno una sua piccola affermazione nella percezione comune? In verità c’è un’altra “distorsione” di cui tenere conto, questa volta generata dallo “scarto generazionale in atto in questo contesto informale”, spiega in una mail Anatoliy Knyazev di Exantech.

I fanatici dell’oro, come Ron Paul, “tendono a essere più anziani e a usare meno i social media” rispetto alla media degli utenti di Twitter, più giovani e quindi “più a loro agio con il concetto di asset digitali”.

Va notato che è la seconda volta che Paul lancia questo sondaggio. La stessa domanda venne posta all’inizio di dicembre 2017, quando BTC stava per raggiungere il suo livello record di 20.000 $. E in quell’occasione il 54% degli intervistati votò a favore del bitcoin.

A cura di Matteo Oddi

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