Il recente crollo delle borse occidentali, con Wall Street che ha subito gli effetti del forte ribasso delle azioni del settore tech, non ha determinato alcuna riscoperta delle criptovalute. A differenza di quanto avvenuto anche in passato al sell-off azionario non è corrisponsto alcun rally delle quotazioni di Bitcoin, Ethereum e Ripple. L’assenza di legame tra le due vicende confermare che tra andamento delle borse e andamento delle quotazioni delle criptovalute non c’è alcun rapporto nè probabilemente c’è mai stato. Gli investitori che ancora oggi sono propensi ad investire in crypto, probabilmente a causa del crollo delle borse si sarebbero attesi un rally della quotazione BTC, ETH e XRP. Ebbene nulla di tutto questo si è verificato anzi il prezzo del Bitcoin, quello di Ethereum e quello di Ripple hanno dato come l’impressione di non guardare neppure a quello che negli stessi minuti avveniva in ambito azionario.
Secondo Mati Greenspan, senior market analyst di eToro, il fatto che al crollo dell borse non sia corrisposto nulla in ambito criptovalute è da intedersi in modo positivo. L’analista ritiene, infatti, che “questo è un primo esempio di come le criptovalute non siano correlate, e servirà soltanto ad incrementare il loro use case come potenti strumenti per l’asset management“.
I numeri non lasciano spazio a dubbi sull’assenza di questo legame. Il prezzo di Ripple oggi si muove in area 0,48 dollari con un rialzo dello 0,45 per cento mentre la quotazione BTC è adagiata su quota 6490 dollari e il prezzo di Ethereum oggi registra un rialzo dello 0,25 per cento a quota 204 dollari. In pratica l’andamento delle criptovalute oggi è una sorta di consacrazione di una tendenza ben precisa che è in atto da mesi ossia la completa assenza di volatilità. I movimenti in range molto stretti dei prezzi di Bitcoin, Ethereum e Ripple lasciano aperta la porta alla possibilità che presto possa esserci un vera tempesta sul settore. In realtà questa previsione è più frutto di una impressione che di una vera e propria analisi. La verità è che ad un anno dal boom delle quotazioni di BTC, ETH e XRP, l’interesse degli investitori verso il settore è letteralmente crollato su livelli da cui è oggettivamente difficile ripartire. Tuur Demeester, fondatore di Founder Adamant Capital ha affermato che la caduta nel limbo delle quotazioni delle criptovalute è stata speculare al crollo dell’interese anche informativo verso il settore. Il volume delle ricerche su Google aiuta molto per capire quello che avviene. Tutte le ricerche sul celebre motore della parola Bitcoin hanno segnato un calo del 93 per cento rispetto a un anno fa. La frase comprare Bitcoin è invece crollata ai livelli minimi da aprile 2017. A distanza di un anno dall’affermazione di parole come criptomania, quindi, sembra essere calato il sipario su quello che in tanti affermano essere stato un fenomeno di moda.
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