Ieri sera in redazione è arrivata questa mail che qui riporto integralmente.
Gentile staff di Borsainside sono un appassionato di criptovalute. Non compro e vendo cripto in modo diretto ma sono invece solito ad investire sull’andamento delle più importanti monete virtuali attraverso gli strumenti derivati come ad esempio il trading di CFD. In particolare investo sull’andamento della quotazione BTC e, sempre pìù spesso, su quello del prezzo di Ripple. Bitcoin e Ripple sono due criptovalute molto diverse tra loro e vantano, allo stesso modo, prospettive differenti. Non entro nel merito dell’eterà questione BTC VS Ripple nè sono stato mai interessato a domande del tipo oggi è meglio investire in Ripple o in Bitcoin? Ho deciso di adottare questa strategia perchè credo che la questione previsioni XRP VS previsioni BTC sia talmente complessa che un trader semplice come è il sottoscritto non avrebbe neppure i mezzi e gli strumenti per compiere un’analisi dettagliata. Preferisco quindi glissare e, come si suol dire, passare oltre. Negli ultimi giorni, però, in considerazione di tutta una serie di eventi mi è venuto un dubbio: ma Ripple è in guerra con il Bitcoin? Grazie per la risposta.
La domanda che il lettore ha inviato alla redazione di Borsainside ha riferimenti molto precisi in quelle che sono le ultime notizie su Ripple. Oggettivamente il lettore fa bene a non entrare nell’eterna sfida (incompresa) meglio Ripple o Bitcoin. L’alta volatilità che caratterizza le criptovalute, tutte indistintamente e per loro stessa natura, rendono impossibile stilare un elenco di quelle che sono le migliori crypto. Questo però non centra assolutamente nulla con la questione della guerra (che il lettore ipotizza) tra Ripple e Bitcoin.
Durante un’intervista tenutasi alla recente Stifel Cross Sector Insight Conference di Boston, il CEO di Ripple Brad Garlinghouse ha affermato che “il Bitcoin viene in realtà controllato dalla Cina“. Si è trattato di affermazioni molto pesanti. Il manager, nella stessa circostanza, ha poi dichiarato che le previsioni sul fatto che il Bitcoin possa diventare nel futuro la principale moneta utilizzata a livello internazionale sono assurde. “Penso sia assurdo. Nessuna grossa economia lo permetterebbe, non avrebbe senso” ha detto il CEO.
Garlinghouse ha poi continuato:”Ti racconterò un’altra storia della quale parlano in pochi, ma che vale la pena approfondite. Il Bitcoin viene in realtà controllato dalla Cina. Quattro miner controllano oltre il 50% della criptovaluta: come facciamo a sapere che la Cina non interverrà? Quanti paesi vogliono utilizzare una moneta controllata dalla Cina?“. Passando poi dal Bitcoin a Ripple, Garlinghouse ha affermato che si tratta “della miglior moneta digitale per effettuare pagamenti“. Secondo il CEO, infatti, “il Bitcoin richiede 45 minuti per confermare una transazione“, mentre Ripple appena quattro secondi. Da questo confronto la sentenza definitiva: “Le banche utilizzano quel che è efficiente ed economico. Se offri un prodotto migliore ad un prezzo migliore… di certo lo useranno“.
In conclusione: non posso affermare se c’è una guerra tra Bitcoin e Ripple ma quello che è certo è che c’è mlta competizione almeno da parte di XRP. Che sia in corso un affondo?
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