A cura di Matteo Oddi – Le autorità sudcoreane che presiedono alla regolamentazione dei mercati finanziari vogliono applicare agli exchange di criptovalute gli stessi requisiti che devono rispettare le banche commerciali, in particolare in materia di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo.
Le norme attualmente vigenti consentono alle piattaforme come Bithumb di operare pagando una licenza che costa 40 dollari e senza dover sottostare al controllo diretto della Commissione per il libero scambio, il garante locale della concorrenza, che può vigilare su questi siti solo passando attraverso le banche tradizionali.
Per ovviare a questa situazione la Korea Financial Intelligence Unit (KFIU) ha proposto una legge che consentirà alle autorità finanziarie sudcoreane di controllare i titolari di conti bancari tradizionali e di asset crittografici.
Questa misura è al momento allo stadio di disegno di legge preparato dal deputato del Partito Democratico Jae Yoon-kyung.
“In caso di approvazione di questo disegno di legge, la Corea del Sud si avvicinerebbe ancora di più allo status regolatorio del Giappone, dove il bitcoin è accettato come mezzo di pagamento legale dal 2017”, sostiene Anatoliy Knyazev di Exante.
Secondo questa lettura, la certezza di controlli più serrati sarà l’incentivo definitivo capace di spingere nuovi investitori istituzionali a immettere liquidità nel settore. E non si tratterebbe che dell’ennesimo segnale da parte di Seul che testimonia la volontà di restringere il gap tra settore bancario e fintech: lunedì la Korea Federation of Banks ha rivelato che da luglio gli istituti di credito potranno verificare le identità dei loro clienti attraverso un servizio basato sulla blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute.
Ma il processo di legittimazione delle criptovalute non avanza solo in Estremo Oriente. Negli scorsi giorni il sottosegretario maltese all’Economia Digitale, Silvio Schembri, ha presentato in Parlamento il disegno di legge con il nuovo impianto normativo su criptovalute e blockchain, mentre in Irlanda è stata lanciata Blockchain Ireland, una piattaforma pensata per attrarre nel paese le aziende che operano nel settore blockchain.
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