L’exchange Coinrail avrebbe dovuto garantire il top della sicurezza nel mercato criptovalutario. E, invece, è naufragato sotto i colpi di un duro attacco hacker, il cui effetto non si è fatto sentire solamente nei confronti dell’operatore sudcoreano, quanto anche nei confronti di tutto il mercato criptovalutario, che ha mandato in crollo sia le quotazioni del più noto Bitcoin che quelle di decine di altre criptovalute.
Naturalmente, si può ben rammentare come le difficoltà di Bitcoin non siano certamente nate solo con l’attacco hacker – avvenuto nell’ultimo fine settimana – ma siano ben più remote. A conferma di ciò, il fatto che il flop di valore di Bitcoin si inserisca in uno scenario già negativo di suo: sia sufficiente ricordare che la criptovaluta più famosa e capitalizzata del mondo soltanto a dicembre scorso valeva oltre 22mila dollari, e che oggi invece è sotto i 7 mila dollari.
Per quanto riguarda invece l’attacco alla piattaforma Coinrail, lo stesso exchange ha cercato di rassicurare almeno in parte i propri utenti, comunicando che il 70% delle monete virtuali presenti sui conti è stato controllato e spostato in un luogo più sicuro. Per quanto concerne invece il restante 30%, è attualmente in corso un’inchiesta. Come a dire che le monete digitali rubate non sono certamente poche, ma sono ancora da quantificare.
Tornando a Bitcoin, la sua striscia negativa nel corso del solo 2018 ha superato il 50% di perdite, trascinando peraltro in sensibile calo anche altre valute virtuali, e portando il valore totale dei “digital asset” tracciati da Coinmarketcap.com a un minimo da due mesi a 294 miliardi di dollari, ben distante dagli 830 miliardi di dollari di fine 2017.
In ogni caso, prima di gridare al dramma, bene rammentare come non sia certamente la prima volta che il Bitcoin nel corso del 2018 scende sotto la soglia dei 7mila dollari. In realtà, peraltro, il minimo dell’anno era stato raggiunto a fine marzo con una quota di 6620 dollari, un livello non lontano dal minimo di oggi e che qualche analista ritiene che Bitcoin sfonderà presto al ribasso.
Per quanto concerne i motivi che stanno nuocendo alle quotazioni di Bitcoin nel 2018, l’elenco è piuttosto lungo: sia sufficiente rammentare lo scarso relativo utilizzo delle criptovalute (che sono fruite soprattutto in contesti particolari e non certo su larga scala), un effetto di stabilizzazione della speculazione dopo la quotazione dei primi derivati sulle borse americane, l’attesa continua per una regolamentazione omogenea che non serve per arrivare, e non solo.
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