Barclays ha annunciato di non avere intenzione di lanciare uno sportello dedicato al trading di criptovalute. A confermarlo è l’amministratore delegato Jes Staley, che ha nel contempo ammesso di non aver mai smesso di esaminare le opportunità di business legate alla criptovaluta.
Il top manager di Barclays ha reso tale dichiarazione in risposta a una domanda posta durante la recente assemblea generale annuale della banca con gli azionisti, confutando le recenti voci di “discussioni preliminari” in cui si ipotizzava che l’istituto stesse misurando l’interesse dei clienti a creare un proprio desk di negoziazione delle criptovalute.
Nella sua risposta, il manager ha ricordato come la banca stia monitorando costantemente gli sviluppi nel comparto delle monete digitali e continuerà ad avere un dialogo con i propri clienti sulle loro esigenze e sulle loro intenzioni in questo mercato. Ha inoltre affermato che al momento la banca non ha in programma di aprire un esclusivo desk per gli asset crittografici.
Staley ha poi affermato che:
la criptovaluta è una vera sfida per noi perché, da un lato, c’è il lato innovativo deve essere in prima linea nel miglioramento della tecnologia finanziaria; dall’altro lato c’è la possibilità che le criptovalute vengano utilizzate per attività di cui la banca non vuole far parte.
In particolare, Staley ha confermato l’incursione della banca nella ricerca di opportunità di business legate alla criptovaluta, pur essendo prudente nei confronti dei problemi normativi e di conformità.
Altri big finanziari “tradizionali” come la banca d’investimenti Goldman Sachs pare stia pianificando un trading desk che offrirà criptovalute alla propria clientela. In una apparizione televisiva su CNBC la scorsa settimana, Adena Friedman, chief executive del Nasdaq, ha invece rivelato che “nel tempo” anche la borsa avrebbe “considerato di diventare un exchange di criptovalute”.
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