Somigliano ad un bollettino di guerra i dati sull’andamento delle criptovalute a più alta capitalizzazione nel primo trimestre 2018. Che il Bitcoin abbia rimediato un sonoro crollo non è un mistero ma una cosa è partare di calo della quotazione BTC in modo teorico ed un’altra è vedere concretamente le dimensioni del crollo della criptovaluta più importante. Per il prezzo del Bitcoin il periodo compreso tra l’1 gennaio 2018 e il 31 marzo 2018 è stato uno dei peggiori in assoluto. Come si può facilmente vedere dal grafico relativo all’andamento del BTC, con l’inizio del nuovo anno le quotazioni hanno perso gran parte dei guadagni realizzati nelle settimane precedenti. L’effetto visivo del crollo del Bitcoin nel primo trimstre 2018 è amplificato dal fatto che negli ultimi mesi del 2017, il BTC aveva registrato un significativo rialzo. Questo discorso vale tanto per il Bitcoin quanto per le altre altcoin, Ethereum e Ripple in testa. 

Il Bitcoin nel primo trimestre 2018 ha bruciato oltre 119 miliardi di dollari di capitalizzazione. Si tratta di una cifra spevantosa che è comunque inferiore al “danno” che invece è stato riportato nelle stesso periodo da Ripple. La quotazione XRP ha subito la performance peggiore di tutte le criptovalute nel primo trimestre 2018. Un primato molto negativo per un’altcoin che, secondo una view decisamente ottimista, avrebbe dovuto aggangiare addirittura i 5 dollari. Invece Ripple tra gennaio e marzo ha ceduto il 77% passando a 0,509565 dollari da 2,3 dollari. Nonostante il forte ribasso, però, per la quotazione XRP non è stato il trimestre peggiore. Nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2014, infatti, il prezzo di Ripple subì un crollo del 96%.

Stando ai dati di CoinDesk sullo storico delle criptovalute, invece, la quotazione del Bitcoin è passata da 13.412,44 dollari ai 6.928,85 dollari con un ribasso di oltre il 48%. Per il Bitcoin, il secondo calo trimestrale più ampio di tutti i tempi risale ai primi tre mesi del 2013, quanto il prezzo del BTC scivolò del 37,9% calando da 770,44 dollari ad appena 478,72 dollari.

Se Ripple e il Bitcoin hanno segnato un trimestre da incubo, ad Ethereum, la seconda più importante valuta per capitalizzazione, non è andata meglio. La quotazione ETH, infatti, ha registrato nel periodo compreso tra l’1 gennaio e il 31 marzo 2018, il peggior trimestre di tutti i tempi. Secondo Coinmarketcap.com – un altro sito che monitora i prezzi di varie criptovalute – il prezzo di Ethereum ha perso nei primi tre mesi del 2018 ben il 47,7% precipitando a 394,65 dollari dai 755,76 dollari di fine 2016. Andando a guardare allo storico di Ethereum è possibile evidnziare che nel primo trimestre 2016 la quotazione ETH aveva guadagnato oltre il 1.100% mentre il primi trimestre 2017 si era chiuso con un rialzo del 550%. 

Questi sono i numeri da cui le tre criptovalute a più alta capitalizzazione dovranno ripartire per cercare di invertire un trend ribassista che sembra essere sempre più consolidato anche a causa dei tanti divieti che l crypto hanno recentemente incassato. 

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