Chi non ha comprato Bitcoin, in questo momento potrebbe sentirsi “geloso” di chi abbia accumulato un enorme profitto dal differenziale tra il prezzo di acquisto e quello di attuale capitalizzazione, o di vendita dell’asset.
E per chi vuole entrare ora nel settore? C’è ancora speranza? O è bene rassegnarsi e pensare di aver perso il giusto treno? E, ancora, è meglio puntare su Bitcoin o sulle diverse nuove criptovalute create dai fork sul codice originario?
Sicuramente la criptovaluta più famosa a nascere con un fork è Bitcoin Cash, creata nell’agosto del 2017, quando un gruppo di miners Bitcoin ha annunciato che avrebbe “fondato” una nuova valuta che avrebbe reso il trading più veloce e più facile.
D’altronde, è ben noto che la registrazione delle transazioni sulla blockchain di Bitcoin è lenta, con circa 8-10 transazioni registrate ogni secondo. Bitcoin Cash è progettata per funzionare molto più velocemente e permette di registrare molte più operazioni, a un ritmo più celere rispetto a Bitcoin.
Thomas Lee, analista di Fundstrat, ha affermato che le criptovalute nate dal fork potrebbero rivelarsi un buon investimento. “I token con fork hanno sovraperformato il Bitcoin del 4,8% dal picco degli altcoin”, ha scritto in una nota informativa, riportata su Fortune.
Se dunque investire su Bitcoin Cash potrebbe essere conveniente, potrebbe esserlo ancora di più puntare su una valuta nata da un doppio fork, come Bitcoin Private, che sorgerà da due diverse blockchain – Bitcoin e ZClassic – il 28 febbraio, combinando entrambi i codici in una sorta di “co-forking”. A marzo ci sono altri tre fork da tenere d’occhio: il 1 ° marzo, un fork di Ripple formerà una valuta chiamata Onology, mentre Callisto sarà creata in un fork da Ethereum Classic il 5 marzo, e MoneroV da Monero il 14 marzo.
Un calendario piuttosto fitto di occasioni, che potrebbe valer la pena valutare con attenzione.
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