Lo sviluppo del trading sulle criptovalute fa emergere tutta una serie di interrogativi che, fino ad alcuni mesi fa, erano impensabili. In particolare chi si occupa di criptovalute sembra avere una crescente attenzione sui cosiddetti segnali. Già a gennaio, a seguito del crollo del prezzo del Bitcoin e di tutte le altre altcoin, alcuni analisti si erano chiesti se la quotazione BTC e quella dell’oro non fossero in qualche modo legate. Ovviamente il fatto che la storia delle criptovalute sia alquanto recente non facilita per nulla la formulazione di una risposta precisa a questo interrogativo. Nonostanti alcuni segnali non sappiamo oggi se il prezzo del Bitcon e quello dell’oro sono legati.
Il precedente rappresentato dal rapporto tra oro e Bitcoin è la debita premessa da fare prima di occuparsi di un’altra interessante questione sollevata dal broker IQ Option specializzato in trading di CFD sulle crypto. In una recente analisti, IQ Option si è chiesta se criptovalute e mercati azionari sono in qualche modo interconnessi. Anche in questo caso vale la puntualizzazione fatta a proposito dell’oro ossia risposte definite e definitive non se ne possono dare ma si può comunque parlare in termini di tendenza.
Anzittutto va chiarito che confrontare criptovalute e azioni non è affatto facile perchè questi asset sottostanno a regolamentazioni differenti. Diverso è invece il caso della tipologia di investitori coinvolti. Non sta infatti scritto da nessuna parte che chi sceglie di investire in azioni non punti anche sulle criptovalute. Stando ai dati statistici la correlazione tra l’indice di Wall Street S&P 500 e tutte le più importanti criptovalute è debolissima e no arriva allo 0.23. Nonostante i numeri dicano ben altro, per alcuni esperti però S&P 500 e criptovalute sono “più vicini l’uno all’altro di quanto si potesse pensare in passato“. I lettori più attenti potrebbero a questo punto dire: “e le preve”. Secondo gli assertori della teoria della correlazione, il recente crollo delle criptovalute sarebbe dovuto al deprezzamento degli indici S&P 500, Dow Jones e NASDAQ ossia al crollo di Wall Street.
Questa osservazione non è però completamente vera. Il crollo delle criptovalute è iniziato infatti molto prima di quello di Wall Street. Si parlava di bolla del Bitcoin già ad inizio gennaio quando la borsa Usa era ancora molto tonica. Proprio per questo motivo il deprezzamento del mercato azionario e l’improvviso crollo delle criptovalute non hanno tanto in comune.
L’assenza di questo collegamento non significa che i traders che sono soliti fare trading sulle azioni abbiano spostato liquidità sulle criptovalute nel momento in cui le borse sono venute giù (vale ovviamente anche iul ragionamento opposto). In altre parole può essere che a seguito del crollo delle crypto, i traders si siano spostati sulle crypto. Può essere ma non è. Secondo IQ Option, infatti, i volumi di trading dell’S&P 500 non hanno subito grandi variazioni nel corso della correzione delle crypto. Addirittura i volumi di trading sono lievemente risaliti quando il recupero appariva imminente. Alla luce di tale considerazione si può affermare che la liquidità che ha abbandonato il mercato delle criptovalute non è stata direta verso il mercato azionario.
In conclusione, quindi, allo stato attuale dei fatti, non ci sono elementi per ritenere che il mercato delle criptovalute e quello azionario si influenzino l’uno con l’altro. Secondo IQ Option, quindi, il deprezzamento e l’apprezzamento della criptovaluta da una parte e delle azioni, dall’altra, non hanno alcun rapporto. Lo stesso discorso può essere allargato agli altri asset tradizionali.
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