Brutte notizie per tutti gli operatori che utilizzano Stripe per poter veicolare gli strumenti di pagamento: la società ha infatti annunciato martedì scorso che porrà fine al supporto per bitcoin come metodo di pagamento utilizzato dai propri processi.
Il product manager Tom Karlo ha scritto in un post sul blog ufficiale che Stripe avrebbe abbandonato i bitcoin nei prossimi tre mesi, ponendo poi fine completa al supporto per la più grande criptovaluta al mondo il 23 aprile 2018.
Ricordiamo come Stripe abbia attivato le transazioni in bitcoin nel 2015, una mossa che è arrivata a un anno di distanza rispetto al primo test della tecnologia. Da quel momento, i residenti di oltre 60 diversi Paesi potevano pagare i commercianti su Stripe utilizzando bitcoin.
Tuttavia, i lunghi tempi di transazione, l’aumento del tasso di fallimento delle transazioni e le crescenti tariffe, hanno portato Stripe a ritenere che il bitcoin stesse diventando sempre meno popolare tra i commercianti e gli utenti della propria piattaforma.
Karko ha poi spiegato che
per queste ragioni abbiamo osservato che i nostri clienti hanno utilizzato sempre meno Bitcoin e i ricavi delle aziende che accettano Bitcoin su Stripe sono diminuiti in modo sostanziale. Empiricamente, ci sono sempre meno casi di utilizzo dei bitcoin per i pagamenti.
Ad ogni modo, anche se Stripe non accetterà più pagamenti in bitcoin, la società si è detta comunque “molto ottimista riguardo alle criptovalute in generale”, con Karlo che ha poi afffermato di ritenere che il supporto per altre monete possa essere implementato in una data futura.
La questione legata alle elevate commissioni sulle transazioni in bitcoin sono state citate dalla società di servizi di gioco Steam, che ha annunciato all’inizio di dicembre che avrebbe smesso di offrire supporto per i pagamenti in bitcoin. In quell’occasione, un portavoce della compagnia affermò che le tariffe elevate “causano problemi ancora più grandi quando il valore dei bitcoin scende drasticamente”.
In casa Stripe, comunque, Karlo ha preferito lasciare aperta la porta per abilitare i pagamenti in altre criptovalute, come Stellar. “Potremmo aggiungere il supporto per Stellar (a cui abbiamo fornito il finanziamento iniziale) se l’uso sostanziale continua a crescere” – ha dichiarato.
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