David Stockman, ex direttore dell’Ufficio di gestione del presidente Ronald Reagan e uno delle più note voci a Wall Street, ha avvertito i trader che il boom della criptovaluta più nota del mondo finirà in modo disastroso. Una previsione non certo particolarmente allegra per tutti coloro che vogliono aprire posizioni long su Bitcoin, e che – secondo Stockman – potrebbero essere presto indotti a leccarsi le ferite.
Chi ha investito su Bitcoin, afferma Stockman, “è fondamentalmente una classe di speculatori davvero stupidi, che si sono convinti che gli alberi crescono fino al cielo”. Nelle sue affermazioni a Futures Now, sulla CNBC, Stockman ha poi dichiarato che la corsa di Bitcoin finirà con “un incidente spettacolare” e che “tutti questi speculatori degli ultimi giorni avranno le mani bruciate e impareranno la lezione giusta”.
Non solo. L’ex direttore ha infatti previsto che sta per abbattersi una “gigantesca tempesta” anche sul mercato azionario, e che la colpa potrebbe essere imputabile alla Federal Reserve e alle banche centrali più importanti del mondo, “rei” di aver creato l’hype che sta attualmente circondando i mercati azionari e le criptovalute. Stockman ha infatti sostenuto che c’è troppa liquidità sul mercato (a causa degli interventi realizzati per poter far fronte alla crisi finanziaria globale del 2008) e che nemmeno i regolatori riusciranno a migliorare la situazione che si determinerà.
“Quello che dobbiamo davvero fare non è pensare che questi siano problemi di regolamentazione, ma capire che sono problemi monetari” – ha aggiunto – “È un mercato irrazionale e surriscaldato come mai prima d’ora”.
Ma quando si verificherà la temuta inversione di tendenza delle criptovalute, con conseguente flop? Impossibile dirlo, almeno per il momento. Stockman rammenta infatti come negli ultimi due anni, i prezzi del Bitcoin sono aumentati di oltre il 3.000% e che le altissime oscillazioni dei prezzi hanno scatenato solo tardivamente dei dibattiti su quanto valga davvero la pena investire sulle criptovalute.
Tuttavia, almeno per il momento è molto difficile porre un target preciso su dove si possa trovare il picco della loro crescita. “Non ne ho idea” – ha affermato Stockman in relazione all’obiettivo di sviluppo – “voglio dire che i prezzi potrebbero raddoppiare o triplicare da questo punto per poi scendere a zero, ma il punto è che non è denaro reale perché i soldi veri per le transazioni devono essere stabili”.
Infine, secondo Stockman, le recenti decisioni della CBOE e della CME di aggiungere future bitcoin ai loro scambi non aggiungono alcuna legittimità a questa classe di asset. “Ogni volta che Wall Street vede un’opportunità per tosare le pecore, si allinea con qualche nuovo espediente per approfittare delle circostanze, tutto qui” – ha infine aggiunto, sostenendo che non vi sarebbe niente di particolarmente importante o più credibile nell’apertura di un mercato dei futures, quanto invece la dimostrazione che “tutti cercano di salire sul treno per la corsa.
Per il momento, CBOE e la CME hanno rifiutato di commentare. E voi che ne pensate?
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