La volatilità è un indicatore molto importante nell’analisi del profilo di rischio di un investimento, in quanto misura l’ampiezza delle oscillazioni del prezzo di un prodotto finanziario o di un asset, all’interno di un determinato periodo di tempo.

In estrema sintesi, più è alta la volatilità di un prodotto finanziario, e più c’è il rischio che nel periodo di tempo considerato effettui delle oscillazioni notevoli, in senso favorevole o sfavorevole rispetto al prezzo di acquisto del titolo.

La volatilità dei certificati

Ma in che modo quanto sopra può essere declinato nell’oggetto dei nostri periodici approfondimenti, ovvero i certificati finanziari?

Iniziamo con il rammentare che i certificati sono strumenti finanziari derivati e cartolarizzati, la cui volatilità può oscillare a seconda delle loro caratteristiche specifiche (si pensi alle strutture dei certificati a capitale condizionatamente protetto).

Ad ogni modo, appare chiaro che per l’investitore che si sta avvicinando alla valutazione di un’operazione di investimento in certificati è fondamentale considerare la volatilità storica del titolo, ovvero quella che è desumibile dall’osservazione del passato, o quella implicita (che è prezzata dalle opzioni, e dunque è una volatilità attesa) dei vari asset sottostanti il certificato stesso, al fine di poter valutare la probabilità che il prezzo del titolo cui si riferisce il prodotto raggiunga o meno una barriera, ovvero la soglia del certificato con capitale protetto condizionato.

Se ad esempio ci troviamo dinanzi a un certificato che prevede una barriera dell’80%, a un anno, e il sottostante ha una volatilità implicita del 10%, è lecito attendersi un rendimento potenziale inferiore a quanto potrebbe invece essere proposto dalla sussistenza contemporanea e alternativa di un certificato che ha lo stesso sottostante, ma con volatilità implicita del 30%.

Il motivo del diverso rendimento è proprio da attribuirsi alla volatilità, cioè alla possibilità che il titolo oscilli in misura più o meno notevole all’interno del periodo di tempo oggetto di considerazione, e che in questo caso impatta sulla probabilità di raggiungere il livello barriera.

È anche per questo motivo che negli ultimi tempi i certificati con potenziali premi potenziali maggiori della media siano quelli che hanno come sottostanti i titoli bancari del nostro Paese (e non solo) che sono caratterizzati da una volatilità superiore a quella della media degli altri settori industriali.

Ecco spiegato perché, in sintesi, certificati con sottostante titoli come Unicredit o UBI, con volatilità storica più elevata, puntino a premi maggiori.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Piattaforme consigliate per fare trading sulle azioni Intesa Sanpaolo

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 50€
Regulated CySEC License 247/14
Conto di pratica gratuito da 10.000€
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
SCOPRI DI PIÙ Fineco recensioni » * Avviso di rischio

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.