Bombole di gas

Il nuovo regolamento stabilito dal Consiglio Europeo, entrato in vigore ieri 9 agosto 2022, prevede una riduzione dei consumi di gas del 15% per tutti gli Stati membri, ma per il momento su base volontaria.

In realtà la misura verrà adottata solamente per un periodo di tempo limitato, che va dal 1 agosto 2022 al 31 marzo 2023, e la percentuale di riduzione fa riferimento al consumo medio degli ultimi cinque anni.

La necessità di ridurre la domanda di gas è dovuta all’incessante conflitto armato in Ucraina, al fine di risultare preparati ad un eventuale interruzione delle forniture di gas naturale dalla Russia durante il periodo invernale.

In questo caso, infatti, il piano prevede l’attivazione di uno stato di allerta che deve essere proposto da almeno 5 Stati membri o dalla Commissione europea, e che poi verrà valutato dal Consiglio europeo, che trasformerà la volontarietà delle riduzioni in un vero e proprio obbligo.

Introdotte deroghe per alcuni Stati Ue

Inizialmente la Commissione europea aveva proposto un target del 15% uguale per tutti gli Stati membri. Molti Paesi però, tra cui Spagna e Portogallo, hanno fin da subito manifestato il loro dissenso, in quanto una simile riduzione non teneva conto dei mix energetici dei singoli Stati.

Per questo motivo la bozza del piano ha subito delle modifiche, arrivando alla forma definitiva che non prevede più una percentuale fissa di riduzione, ma varia a seconda delle caratteristiche dei singoli Paesi. Anche l’Italia rientra tra gli Stati che hanno ricevuto delle agevolazioni, come affermato qualche giorno fa dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Il nostro Paese potrà infatti limitarsi ad una riduzione della domanda del 7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Ciò è possibile grazie ad alcune deroghe previste dal Consiglio europeo, come ad esempio il raggiungimento dei livelli di stoccaggio previsti dal Piano RePower Eu e un’esportazione inferiore al 50%.

Si stima quindi che non dovrebbe esserci il rischio di trascorrere un inverno al freddo. Infatti le capacità di stoccaggio procedono a pieno regime e il nuovo piano di risparmio, che prevede una riduzione del periodo di accensione dei riscaldamenti e un abbassamento delle temperature, ci permetterà di arrivare a marzo (fine della validità del piano del Consiglio europeo) senza problemi.

Nelle scorse settimane la Commissione europea ha affermato: “il regolamento è una misura eccezionale e straordinaria, prevista per un periodo di tempo limitato. Si applicherà per un anno e la Commissione procederà, entro maggio 2023, a un riesame per valutarne la proroga alla luce della situazione generale dell’approvvigionamento di gas dell’Ue”.

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