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Paesi UE contro il Green Deal? Ecco cosa ha stabilito la Corte dei Conti - BorsaInside.com

All’incirca tre mesi fa, la legge sul ripristino della natura è stata approvata, dopodiché è arrivata la prima normativa ad essa collegata, proposta e promulgata all’interno della Comunità Europea.

Tuttavia queste novità hanno finito per scontrarsi con il parere della Corte dei Conti europea, che in una recente relazione tecnica ha espresso un parere negativo sul conseguente operato degli Stati membri.

Cosa prevede il piano per la PAC

Il 30 settembre scorso, la Corte dei Conti europea ha pubblicato una relazione tecnica che esprimeva un parere fortemente negativo sul modus operandi dei 27 Paesi membri, i quali hanno recepito relativamente bene la parte dei piani agricoli più ecologici, ma tutto ciò che riguarda poi la promozione di norme e regolamenti da applicare all’intero settore risulta ampiamente trascurato.

Stiamo parlando della PAC (Politica Agricola Comune) con ultima riforma del 2021 – che per il quadriennio 2023-2027 deve allinearsi con il Green Deal. In ballo ci sono 378,5 miliardi di euro che sono stati stanziati per il periodo che va dal 2021 al 2027, la cui gestione è in capo agli Stati membri, che possono operare nella cornice dei Piani Nazionali Strategici della PAC.

Nel caso specifico del nostro Paese, il Piano dispone di 36,8 miliardi di euro, la cui metà è destinata al sostegno al reddito degli agricoltori, con pagamenti per ettaro che, in base ai calcoli, corrispondono a circa 168 euro per ettaro.

Sempre con quell’importo devono poi essere coperte le spese relative alla difesa dell’ambiente dai danni e dai cambiamenti climatici, i quali possono avere effetti negativi sulla produzione agricola.

Nel PAC sono inoltre stati inseriti provvedimenti UE che, pur non erogando contributi, mirano alla protezione del patrimonio agroalimentare europeo, tema particolarmente caro all’Italia per via delle numerose eccellenze alimentari. Qui troviamo, tra le altre cose, le linee guida della PAC rafforzate rispetto all’ultima revisione del 2021, sulle sigle DOC, DOCG e DOP.

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Corte dei Conti: “mancano elementi chiave per valutare la performance ecologica”

In alcuni ambienti si parla di strumentalizzazione politica delle proteste degli agricoltori di alcuni mesi fa. Chi protestava, lo faceva contro il PAC e il Green Deal promossi da Bruxelles, denunciando che queste norme avrebbero messo in ginocchio il settore agricolo.

Tuttavia alcune parti sostengono che, se non altro nel medio termine, la riduzione di utilizzo di pesticidi e fertilizzanti produrrà i suoi frutti, preservando il terreno e la biodiversità, cosa che in seguito, nel lungo termine, dovrebbe garantire una continua produttività dei campi.

Con la nuova PAC vengono introdotte migliori condizioni per ottenere maggiori fondi dall’UE, e al tempo stesso gli Stati membri potrebbero beneficiare di maggior flessibilità nell’applicazione di alcune norme.

Sono stati anche istituiti regimi ecologici che premiano le pratiche benefiche per il clima, l’ambiente e il benessere degli animali, confermando al contempo le misure per lo sviluppo rurale. In questo ambito viene istituito anche l’obbligo di assegnare una percentuale minima di fondi alle misure climatico-ambientali.

Gli Stati membri però sembrano titubanti, e non hanno ancora dato seguito alle disposizioni di Bruxelles. Il parametro di riferimento, per la Corte dei Conti, è quello dei terreni coltivati con metodi biologici, unico obiettivo misurabile, che attualmente risulta molto difficile da raggiungere entro il 2030 come previsto dal Green Deal.

“L’impostazione della politica agricola comune è migliorata sotto il profilo ecologico. Tuttavia, rispetto al passato, non abbiamo riscontrato differenze sostanziali nei piani agricoli degli Stati membri. La nostra conclusione è che le ambizioni climatico-ambientali dell’UE non trovano sponda a livello nazionale e che mancano, inoltre, elementi chiave per valutare la performance ecologica” ha dichiarato Nikolaos Milionis, membro della Corte dei Conti europea, responsabile dell’audit di settembre.

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