Si contano oltre 47mila morti “per le complicazioni da caldo” ma il dato naturalmente non si riferisce all’estate 2024, ancora in corso, bensì a quella dello scorso anno. A rivelare il numero delle vittime per il caldo nel Vecchio Continente è stato uno studio coordinato dall’Instituto de Salud Global de Barcelona, poi pubblicato su Nature Medicine.
In Europa oltre 47mila morti per le complicazioni da caldo
L’estate 2024 si sta rivelando particolarmente calda, ma per avere il dato dei decessi connessi al caldo intenso per quest’anno si dovrà attendere. Al momento quelli che stiamo consultando sono i dati relativi all’estate del 2023, quando i decessi in Europa hanno raggiunto, sempre secondo lo studio menzionato prima, quota 47mila.
Ma c’è un altro dato sicuramente ancora più interessante, ed è il numero dei morti per il caldo avvenute nel nostro Paese. Infatti lo studio realizzato nell’ambito del progetto Early-Adapt, finanziato dallo European Research Council, ha messo in evidenza che circa 1 su 4 dei 47mila decessi europei è avvenuto in Italia.
Stiamo parlando di un totale di 12.743 decessi che sono stati correlati alle elevate temperature estive. Infatti, si legge nello studio “il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, alimentato dai gas serra che intrappolano il calore e dall’evento naturale El Niño”.
Viene anche sottolineato che proprio l’Europa risulterebbe essere tra le aree del Pianeta maggiormente esposte al riscaldamento globale. “Si sta riscaldando a un ritmo due volte più veloce della media globale” spiega lo studio “con crescenti impatti sulla salute dovuti al caldo estivo”.
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Nel 2022 il totale dei decessi per caldo era di 60mila
Il 2023 però non è stato l’anno peggiore, per quel che riguarda i decessi legati alle elevate temperature, infatti già nel 2022 il numero era considerevolmente più alto, avendo toccato quota 60mila.
Lo studio però mette in evidenza come, ad incidere positivamente sul numero delle vittime legate al caldo intenso, sia stato una serie di sistemi di adattamento messi in piedi negli ultimi anni. Senza di questi la mortalità sarebbe salita, sempre secondo lo studio, dell’80% circa.
“I nostri risultati mostrano come nel corso di questo secolo si siano verificati processi di adattamento della società alle alte temperature che hanno ridotto drasticamente la vulnerabilità legata al caldo e il carico di mortalità delle ultime estati, soprattutto tra gli anziani” spiega la prima firmataria dello studio, Elisa Gallo.
“Siamo meno vulnerabili al caldo rispetto all’inizio del secolo, probabilmente come risultato del progresso socioeconomico generale” spiega ancora la Gallo “del miglioramento dei comportamenti individuali e delle misure di salute pubblica come i piani di prevenzione del caldo attuati dopo l’estate da record del 2003”.
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