Per sviluppare il mercato dell’idrogeno verde, l’Italia dovrà installare almeno 5 GW di capacità di elettrolisi entro la fine del decennio. Si tratta di un percorso ancora tutto da compiere e che richiede le giuste tecnologie e una serie di competenze che permetteranno di ritagliarsi un ruolo di tutto riguardo a livello internazionale.
Per essere sicuri di raggiungere questo ambizioso obiettivo, il governo italiano ha deciso di inserire l’idrogeno come una delle linee d’azione chiave all’interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, il Pnrr. Sono stati infatti stanziati circa 3,64 miliardi di euro in totale per il vettore, e di questi, 450 milioni sono stati assegnati attraverso un nuovo decreto del MiTE dedicato al finanziamento di progetti impiantistici e firmato proprio in questi giorni dal ministro Roberto Cingolani.
Il provvedimento, che permette l’attuazione all’Investimento 5.2 (M2C2) del Pnrr, punta alla realizzazione (già entro la metà del 2026) di una filiera tutta italiana con stabilimenti che producano elettrolizzatori e componenti associati. L’obiettivo finale, poi, è quello di installare una potenza complessiva annua di almeno 1 GW.
Attualmente il decreto è ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti, e suddivide le risorse stanziate tra le diverse linee progettuali, infatti:
- 250 milioni di euro sono stati assegnati a progetti IPCEI, ossia Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo, per la realizzazione di impianti per la produzione di elettrolizzatori;
- 200 milioni di euro sono stati invece assegnati ad altri progetti che verranno selezionati in seguito attraverso avvisi pubblici di prossima pubblicazione, finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di macchinari per l’elettrolisi e per la realizzazione di impianti per la produzione di componenti a servizio degli elettrolizzatori stessi.
Nella nota diffusa dal ministero infatti leggiamo: “attraverso questo investimento l’Italia punta a espandere il mercato dell’idrogeno e a diventare leader in un settore altamente innovativo, creando così nuove competenze e dei nuovi posti di lavoro”.
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