Per riempire gli impianti di stoccaggio per il gas il prima possibile, in vista del prossimo inverno, l’Unione europea potrà contare su un aiuto extra offerto dalla Norvegia.
In questi giorni Oslo ha approvato i permessi per l’aumento della produzione di tre bacini gasiferi di Equinor, la compagnia statale degli idrocarburi e secondo fornitore di gas verso l’Europa, ovviamente dopo la Russia. Così facendo, grazie al contributo scandinavo l’import di gas dovrebbe arrivare ad almeno 1,4 miliardi di metri cubi (bcm) entro il 30 settembre.
In un comunicato, Kjetil Hove di Equinor ha affermato: “il nostro obiettivo è quello di mantenere operazioni sicure ed efficienti sui nostri impianti, rimanendo un fornitore affidabile di energia per i mercati in Europa in una situazione molto difficile. In stretto dialogo con le autorità e i nostri partner, stiamo prendendo provvedimenti per mantenere l’alto livello di produzione dell’inverno”.
Dati i numeri in ballo, però, non si può dire che si tratti di un aumento significativo. La Norvegia, infatti, produce circa 113 bcm di gas all’anno e ne invia circa un quarto varso Ue e Regno Unito. A conti fatti, quindi, il Paese scandinavo non farà altro che aumentare la sua produzione di appena l’1%, a beneficio esclusivo del mercato europeo a cui è collegato tramite gasdotti sottomarini che arrivano in Francia, in Belgio e in Germania (oltre, ovviamente, che nel Regno Unito).
Si tratta però pur sempre di un aiuto, soprattutto ora che ci troviamo nei mesi più critici per testare la capacità europea di superare la dipendenza dal gas russo in tempi decisamente brevi. Attraverso il piano REPowerEU, la scorsa settimana Bruxelles ha reso obbligatorio per i 27 Stati membri riempire al 90% la propria capacità di stoccaggio gas entro il 30 settembre, in modo da affrontare la stagione invernale con maggiore tranquillità, in previsione di possibili blocchi dei flussi provenienti da Mosca.
Attualmente la media europea di storage è inferiore al 30%, mentre quella italiana è di poco più alta al 38,5%. Più in dettaglio, il potenziamento dell’import di gas deriva da 2 giacimenti. Eqinor ha infatti ricevuto l’ok ad aumentare di 1 bcm l’export dal giacimento di gas di Oseberg, mentre quello di Heidrun ha ricevuto l’approvazione per un aumento di 0,4 bcm.
Inoltre, occorre ricordare che lo scorso settembre Oslo aveva già dato il via libera al’aumento di 1 bcm di export dal giacimento di Oseberg e dal giacimento di Troll.
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