A settembre dello scorso anno il presidente cinese Xi Jinping aveva annunciato la futura tabella di marcia di Pechino per la transizione energetica. L’obiettivo era quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2060 e il picco del carbonio entro il 2030.

In quest’anno queste date sono rimaste però degli impegni vaghi, senza l’adozione di politiche adeguate all’effettivo raggiungimento degli obiettivi o l’introduzione di strategie per il breve o medio termine. Negli ultimi mesi la Cina ha però iniziato a rendere pubblici i suoi piani e da un primo esame sembra che potrebbe iniziare a diminuire le sue emissioni con 2 anni di anticipo.

La previsione arriva da una fonte semi-ufficiale, ossia da un consigliere anziano del Development Research Center del Consiglio di Stato cinese. Secondo Guo Jiaofeng, infatti, il picco di carbonio del Paese potrebbe registrarsi già nel 2028, con un valore pari a circa 11 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

Il Development Research Center, più in dettaglio, prevede che nel 2030 il consumo totale di energia del Paese si aggirerà attorno ai 6 miliardi di tonnellate di carbonio. La domanda di carbonio, invece, dovrebbe raggiungere il suo picco massimo nel 2024 a 4,2 miliardi di tonnellate, seguita dal petrolio nel 2030 a 800 milioni di tonnellate e dal gas nel 2040 a 650 miliardi di metri cubi.

Queste stime risultano però leggermente differenti rispetto a quelle fornite dall’Etri (Economics & Technology Research Institute), ossia il centro di ricerca legato al colosso nazionale dell’oil China National Petroleum Corp (CNPC).

Secondo questo istituto, infatti, il picco di petrolio si verificherebbe sempre nel 2030 ma raggiungerebbe un massimo di 780 milioni di tonnellate l’anno. Sempre dallo stesso istituto arrivano delle stime più pessimistiche per quanto riguarda il carbone, che dovrebbe aumentare fino al 2030, quindi per 5 anni in più rispetto a quanto stimato da Guo, ma restando su volumi più contenuti, pari a circa 3,6 – 4 miliardi di tonnellate l’anno.

Nel solo 2020 la Cina ha emesso 10,67 miliardi di tonnellate (Gt) di CO2, corrispondenti a 13,8 Gt di CO2 equivalente (CO2e) se si considerano anche tutti i gas climalteranti emessi. Con le politiche approvate fino ad ora, secondo una stima di Climate Action Tracker il Paese nel 2030 potrebbe continuare a produrre tra le 13,2 e le 14,5 Gt di CO2e.

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