Domani, 31 dicembre 2021, la Germania spegnerà 3 delle 6 centrali nucleari attualmente attive nel Paese. L’addio verrà dato agli impianti più datati, ossia Brokdorf nello Schleswig-Holstein (avviata nel 1986), Grohnde in Bassa Sassonia (attiva da oltre 37 anni) e l’unità C di Gundremmingen in Baviera (anch’essa attiva dal 1984).
Dopo questa data resteranno però attive le altre 3 centrali del Paese, ossia quelle di Emsland in Bassa sassonia, Isar 2 in Baviera e Neckarwestheim 2 nel Baden-Wurttemberg. Tuttavia queste 3 resteranno aperte ancora per poco dato che il phase out, e quindi la loro chiusura con definitivo abbandono del nucleare, avverrà il 31 dicembre 2022, ossia fra un anno.
Dopo Fukushima arriva l’abbandono del nucleare
Il 31 maggio di 10 anni fa, dopo circa 2 mesi dall’incidente alla centrale nucleare giapponese Dai-chi di Fukushima, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato l’abbandono del nucleare da parte del Paese. Infatti fin da allora la data è stata molto precisa, ossia fine 2022.
Appena un anno prima la coalizione di governo aveva deciso di estendere la durata di vita dei 17 impianti esistenti nel Paese di circa 12 anni, comportando quindi la chiusura dell’ultimo impianto intorno al 2036. La cancelliera tedesca fino a quel momento aveva sempre difeso la tecnologia nucleare, quindi si tratta di un vero e proprio cambio di rotta per il governo tedesco.
Infatti la futura cancelliera già a partire dalla COP1 di Bonn del 1995, alla quale partecipò in veste di ministra dell’Ambiente, affermò che il nucleare sarebbe stato una risorsa findamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e mantenne questa posizione per ben 16 anni.
Suo malgrado, una volta salita al governo fu costretta ad accettare l’impegno preso da socialisti e verdi nel 2002 che prevedeva l’addio al nucleare entro il 2020. In seguito, nel 2010, prese in mano il dossier con l’intento di cambare rotta e mantenere l’atomo all’interno del mix energetico nazionale. L’annuncio dell’abbandono del nucleare risultò quindi una vera sorpresa per tutti, popolo tedesco incluso.
Da cosa sarà rimpiazzato il nucleare?
Ad oggi il nucleare copre circa il 10% del mix energetico tedesco. Quindi a partire da domani 31 dicembre andranno offline 4,25 GW di capacità e l’anno prossimo altri 4,3 GW, su un totale di capacità installata per la generazione di energia elettrica pari a 218 GW.
Il ministro per il Clima e l’Economia tedesco, Robert Habeck, nei giorni scorsi ha assicurato che la sicurezza energetica della Germania resta garantita. Questo è possibile perché nel breve periodo il nucleare sarà rimpiazzato dalle fossili, tra cui gas e carbone.
Tuttavia l’intenzione di Berlino è quella di sfruttare il progressivo sviluppo del settore delle energie rinnovabili per sostituire al più presto l’uranio con sole e vento. Inoltre il governo punta ad aggiungere circa 100 TWh l’anno di rinnovabili gia a partire dal prossimo anno fino al 2030, arrivando così a coprire circa l’80% del mix energetico nazionale.
La BDEW, ossia la più grande associazione delle utility energetiche tedesca, ha stimato che nonostante si tratti di un obiettivo ambizioso, risulta comunque realistico e raggiungibile. Infatti per poterlo raggiungere, Habeck propone di:
- triplicare la capacità eolica offshore (a 30 GW);
- quadruplicare le installazioni solari fotovoltaiche (a 200 GW);
- riservare il 2% dei terreni all’energia eolica onshore.
L’espansione di cui si parla non riguarderà esclusivamente il settore delle rinnovabili, ma toccherà anche il gas dato l’imminente phase out del carbone previsto entro il 2030. Quindi secondo alcune stime la Germania dovrà aumentare la capacità di gas fossile di circa un terzo o anche più, portando la generazione da 90 TWh del 2020 a circa 120-150 TWh nel 2030.
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