Mentre durante la COP26 i delegati si sono affannati per decidere se scrvere “phase out” o “phase down” del carbone nel Patto sul clima di Glasgow, questa fonte fossile continua a registrare dei nuovi primati.
Nel 2021, infatti, il carbone avrà un rimbalzo mai visto prima, pari al +9%, e ci sono anch tutte le premesse perché superi ogni record nel giro del prossimo anno. Ad affermarlo è l’Iea, ossia l’Agenzia internazionale dell’energia, nel suo rapporto Coal 2021, dove viene anche sottolineato che la curva del carbone può mettere a serio rischio tutti gli obiettivi di neutralità climatica fissati fino ad oggi.
I fattori che hanno contribuito al disegno di questa traiettoria rialzista sono sostanzialmente due. Da una parte infatti abbiamo la lenta ripresa post-Covid-19, durante la quale è cresciuta rapidamente la domanda di elettricità, tanto che le fonti low-carbon non sono riuscite a reggere il passo, mentre dall’altra abbiamo il costo del gas che ha subito un fortissimo aumento ed ha fatto diventare nuovamente competitivo il carbone.
Quindi, il risultato di tutto ciò è che la domanda di carbone quest’anno crescerà di circa il 6%, così come l’elettricità prodotta da questa fonte, che subirà un aumento del 9% (10.350 TWh, record assoluto). Questa è la stima fatta dall’agenzia guidata da Fatih Birol.
Nonostante ciò, in volumi assoluti, la domanda non supererà comunque il picco massimo registrato negli anni 2013-2014. L’Agenzia internazionale dell’energia ha però affermato che potrebbe trattarsi solamente di una questione di tempo.
Infatti a seconda di come si “comporterà” il meteo e di come andrà la ripresa economica nel 2022, già a partire dal prossimo anno si potrebbe registrare un nuovo primato assoluto di carbone. Inoltre è molto probabile che si resti a questi livelli in un plateau lungo altri due anni, che durerà quindi fino al 2024.
Birol ha poi affermato: “il carbone è la più grande fonte di emissioni globali di carbonio e il livello storicamente alto di energia da carbone di quest’anno è un segno preoccupante di quanto il mondo sia fuori strada nei suoi sforzi per mettere le emissioni sulla strada per net-zero”.
“Senza azioni forti e immediate da parte dei governi per affrontare le emissioni del carbone – in un modo che sia equo, accessibile e sicuro per chi ne è colpito – avremo poche possibilità, se non nessuna, di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C“.
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