L’idrogeno verde avrà un ruolo centrale nell’economia a zero emissioni di domani. L’Europa si è infatti detta pronta a tutto per difendere la sua posizione di comando nel futuro mercato dell’idrogeno rinnovabile.
A sottolinearlo è la seconda edizione dell’European Hydrogen Week, organizzata da FCH JU, ossia l’impresa comune per le celle a combustibile e l’idrogeno. Durante l’evento, che è già iniziato ieri, 29 novembre, e continuerà fino al 3 dicembre, si discuterà delle opportunità associate alla produzione e all’uso dell’H2 nei diversi settori dell’economia europea, chiamando a confronto responsabili politici, industria, mondo della ricerca e rappresentanti del governo.
Infatti ad oggi quello dell’idrogeno rinnovabile rappresenta un ambito nel quale il Vecchio Continente si muove con una certa disinvoltura, presentando continuamente numerose ricerche, investimenti e iniziative a sostegno.
In aperture dell’evento, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha spiegato: “quest’anno sono stati annunciati più di 200 nuovi progetti in tutto il mondo. Il 55% di questi si trova in Europa. L’Unione europea ha iniziato prima del resto del mondo a investire in una nuova generazione di elettrolizzatori, progettati per essere alimentati da energia rinnovabile”.
“Di conseguenza, oggi è ora leader mondiale nei brevetti e nelle pubblicazioni su tale tecnologia. Inoltre alcuni dei più grandi elettrolizzatori di questo nuovo tipo sono già operativi”.
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Nonostante ciò, la leadership deve essere mantenuta anche in futuro e a lungo termine. E a proposito di questo il numero uno dell’esecutivo ha spiegato in che modo l’Unione europea intende rafforzare il proprio ruolo, riportando tre punti principali.
Il primo riguarda l’introduzione di forti investimenti pubblici per l’innovazione e la crescita del settore. “abbiamo fissato l’ambizioso obiettivo di aumentare la produzione annuale europea di idrogeno rinnovabile a 10 milioni di tonnellate già entro il 2030”, afferma la presidente. La speranza è quella di riuscire così a portare il suo costo al di sotto di 1,8 euro al chilo entro la fine del decennio.
Il secondo punto riguarda l’investimento nella cooperazione internazionale, al fine di costruire un mercato globale. A tal proposito von der Leyen ha affermato: “la scorsa primavera, la Commissione europea faceva parte di una coalizione di Paesi che si impegnavano a creare 100 valli dell’idrogeno in tutto il mondo”.
“Naturalmente vogliamo che la maggioranza sia in Europa, quindi l’idrogeno pulito sta diventando parte delle discussioni con tutti i nostri partner globali, inclusi, ovviamente, i partner africani”. Le previsioni in tal senso appaiono già abbastanza rosee.
Stando a quanto riferito da Frans Timmermans, capo della politica climatica dell’Ue, il Blocco e i Paesi del vicinato europeo si stanno impegnando per superare il precedente obiettivo di 80 GW di elettrolizzatori installati entro il 2030.
Il terzo e ultimo punto, invece, riguarda una partnership con il settore privato e la ricerca. Grazie all’Alleanza europea per l’idrogeno, che attualmente conta più di 1.500 membri, sono già stati compiuti numerosi passi avanti in questo senso.
Durante l’Hydrogen Week l’Alleanza ha intenzione di presentare, per la prima volta, un quadro contenente tutti i progetti di investimento fattibili nell’idrogeno verde comunitario. Inoltre, per rafforzare maggiormente la cooperazione tra pubblico e privato, è stato lanciato proprio ieri, 29 novembre, il nuovo partenariato per l’idrogeno pulito, il quale vede riuniti la Commissione europea, l’industria, gli innovatori, i ricercatori e tutti i responsabili politici nazionali.
“Questa nuova partership si basa su anni di cooperazione promossa dalla Fuel Cell and Hydrogen Joint Undertaking, e porta questo modello al livello successivo. Si tratta di un nuovo grande passo avanti per portare tecnologie innovative dal laboratorio alla fabbrica e, in definitiva, alle imprese e ai consumatori europei”.
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