La Banca europea per gli investimenti ha finalmente annunciato che chiuderà i rubinetti alle aziende fossili, e questa volta per davvero, anche se non nel breve termine.
La Bei ha infatti deciso di tappare quella che è la più grande falla nei suoi piani per dare un taglio ai finanziamenti rivolti ai combustibili fossili. La Banca europea ha infatti deciso che d’ora in avanti non sborserà più un soldo nemmeno per finanziare progetti low-carbon delle compagnie degli idrocarburi.
Naturalmente ci saranno alcune (e si sperano poche) eccezioni che dovrebbero servire a velocizzare il processo di transizione energetica. Si tratta dunque di una scelta che va a rafforzare il progetto della Bei di diventare una “Climate Bank“.
Già a partire dal 2019, infatti, l’istituzione finanziaria con sede in Lussemburgo ha promesso di mettere fine a qualsiasi tipo di finanziamento che fosse diretto ai combustibili fossili. In base alla strategia proposta e approvata sempre nello stesso anno (2019), i progetti energetici a venire avrebbero dovuto dimostrare di emettere meno di 250 g di CO2/kWh per poter richiedere ed ottenere un finanziamento.
Questo taglio, però, non si è rivelato essere così efficace nel settore dei combustibili fossili. Le energy company avevano infatti una semplice scappatoia per continuare ad ottenere fondi pur sfruttando gli idrocarburi, e quindi per continuare a “restare a galla”.
Questa semplice scappatoia consisteva nel presentare progetti low-carbon, inclusi quelli sulle energie rinnovabili, ma a partire dal 2022 con le nuove regole della Bei non sarà più possibile farlo.
“La banca dovrebbe sostenere un progetto a bassa emissione di carbonio come un parco solare con un’azienda che vuole anche investire in attività ad alto contenuto di carbonio, come ad esempio una centrale a carbone?”, è la domanda che si è giustamente posta la Bei.
Tuttavia questo passaggio non sarà così brusco. La Banca europea per gli investimenti porrà una serie di condizioni per tutti i beneficiari dei suoi finanziamenti, per allineare i piani aziendali di questi con gli obiettivi stabiliti attraverso l’Accordo di Parigi.
“Il nuovo approccio richiede alle grandi aziende di rivelare i loro piani di allineamento che includano un obiettivo nel medio termine per il carbonio. Tali piani dovrebbero anche riguardare la costruzione della resilienza ai futuri cambiamenti climatici. La Bei collaborerà con i clienti per sviluppare e pubblicare questi piani”.
Saranno invece tagliati fuori tutti quei gruppi che continuano ad investire in centrali o miniere di carbone, oppure quei gruppi i cui interessi vanno a danneggiare i pozzi di carbonio naturali. Quindi questo vuol dire che la Bei non lavorerà più con le compagnie fossili? Assolutamente no.
La Banca europea ha infatti annunciato che in futuro selezionerà, per i finanziamenti, dei progetti low-carbon presentati dalle varie energy company. L’unico punto da rispettare è che questi siano ad alto tasso di innovazione tecnologica. Alcuni esempi di progetti di questo tipo? “Cattura e sequestro del carbonio (CCS), biofuel avanzati, idrogeno verde ed eolico offshore“.
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