Per il nostro pianeta è finalmente arrivata una notizia positiva perché, dopo circa 20 anni di piani di conservazione, ad oggi presenta una superficie forestale grande quasi quanto la Francia. Dai primi anni 2000 è avvenuta infatti la ricrescita di circa 60 milioni di ettari, i quali sono in grado di assorbire oltre 5,9 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Una quantità dunque decisamente elevata, che supera quella emessa ogni anno dagli Stati Uniti. A dare la notizia è il Force of Nature – Mapping Forest Regeneration Hotspots pubblicato da WWF, Birdlife International e Wildelife Consevation Society (WCS) su Trillion Times.
In sostanza si tratta della rigenerazione di un vasto bosco che conta tra i 22 e i 25 miliardi di nuovi alberi. Di questo elevato numero, solo una piccola parte è dovuta alle piantumazioni, mentre il resto è dovuto ai vari piani di conservazione adottati nel corso degli anni, i quali hanno permesso la ricrescita spontanea di buona parte della flora già esistente.
In quest’ultimo caso si parla quindi di una ricrescita spontanea delle foreste naturali, che avviene grazie all’adozione di un approccio specifico che consente il ripristino dell’area verde pur limitando al minimo l’intervento dell’uomo. Questa particolare “strategia” può essere attuata in vari modi, ad esempio piantando alberi autoctoni, recintando il bestiame (delimitando quindi le aree deputate al pascolo ed evitando che gli animali vadano a danneggiare le piante spuntate da poco) o rimuovendo le specie che risultano invasive.
Pur di limitare al minimo l’intervento dell’uomo, anche non fare assolutamente nulla può essere considerata una strategia vincente per ottenere lo stesso risultato. Le tre ONG hanno poi redatto una mappa confrontando i dati satellitari e le analisi del telerilevamento, grazie anche all’aiuto di esperti provenienti da ben 29 Paesi differenti.
Questa mappa ha dunque mostrato la panoramica delle aree dove il verde ha finalmente cominciato ad estendersi. Osservando, ad esempio, la mappa dell’Europa, si può vedere che le aree verdi sono aumentate notevolmente nelle zone dei Balcani, al nord della Grecia e in tutta la porzione centrale dorsale della Scandinavia.
Lo stesso fenomeno è stato osservato anche in Siberia, a Cuba, in Mongolia settentrionale, in Canada nord-occidentale e infine anche nell’Amazzonia brasiliana, che rappresenta l’hotspot più promettente con circa 4,2 milioni di ettari già rigenerati.
Il fatto che queste aree verdi siano in netto aumento in determinati punti della Terra rappresenta indubbiamente un fattore positivo, ma ciò non vuol dire che bisogna mollare la presa sulla preservazione dell’ambiente. A gennaio 2021 il WWF ha pubblicato uno studio che prendeva in esame 24 aree del mondo dove, dal 2004 al 2017, la deforestazione ha portato alla scomparsa di aree verdi della stessa grandezza del Regno Unito.
Gli esperti hanno poi chiarito che per far fronte ai cambiamenti climatici in corso è necessario arrestare la deforestazione e concentrare la propria attenzione sul ripristino delle foreste. Inoltre hanno sottolineato più volte che la ricrescita spontanea di queste zone è infinitamente più economica e migliore per la biodiversità della foresta stessa, rispetto alle foreste piantate attivamente.
Grazie allo studio delle 3 ONG, quindi, è possibile, osservando anche dove e perché la flora selvatica si sta espandendo in questi anni, ideare delle strategie che consentano la ricrescita di foreste anche in altre zone del globo.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.