Apple fa oramai parte delle big tech che possono essere tranquillamente definite delle “pioniere” per quanto riguarda l’impegno nel settore delle energie rinnovabili. Al momento, infatti, tutti i suoi store, i suoi uffici e i data center vengono alimentati da energia ricavata interamente da fonti rinnovabili.

Inoltre, anche tutto ciò che viene fatto in azienda, e quindi dai viaggi di lavoro agli spostamenti effettuati per arrivare in ufficio, è a impatto zero. Apple ha annunciato che entro il 2030 tutti i suoi prodotti saranno realizzati con energia rinnovabile, e ciò sarà possibile anche grazie all’impegno preso da tutti i fornitori.

Attraverso un comunicato stampa, poi, Apple ha anche comunicato che tutti i progetti di energia rinnovabile che sono stati completati nell’ultimo periodo come parte degli investimenti Green Bond da circa 4,7 miliardi di dollari previsti dall’azienda, ad oggi forniscono alle comunità locali oltre 1,2 GW di energia pulita. In questo modo la società contribuisce attivamente a ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Inoltre va ricordato che i Green Bond sono delle obbligazioni il cui rilascio è legato alla realizzazione di progetti che abbiano in definitiva un impatto positivo per l’ambiente, e per questo occorre sottolineare che le emissioni di Green Bond di Apple sono tra le più alte all’interno del settore privato.

Già durante lo scorso anno, Apple ha finanziato ben 17 progetti Green Bond grazie ai quali sarà possibile eliminare circa 921.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica all’anno. In altre parole, questo dato equivale all’eliminazione di circa 200.000 automobili dalla strada.

Questi 1,2 GW di energia rinnovabile prodotti andranno a sommarsi agli altri 350 MW prodotti da altri impianti che Apple ha già costruito nell’ultimo anno in Virginia, Illinois, Nevada e Danimarca.

Lisa Jackson, Vice President of Environment, Policy and Social Initiatives di Apple, ha affermato: “la scelta di investire i 4,7 miliardi di dollari ricavati dalla vendita dei nostri Green Bond è un driver importante nel nostro impegno. Infine, è anche la dimostrazione che l’energia pulita è un buon business. Apple si impegna attivamente per la salvaguardia del pianeta e lo fa cercando soluzioni che tutelino anche gli interessi delle comunità dove operiamo. Ognuno di noi deve fare tutto ciò che è in suo potere per contrastare gli effetti del cambiamento climatico”.

Dopo l’Accordo di Parigi siglato durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) del 2015, Apple ha deciso di investire il ricavato di 3 Green Bond per sostenere alcune iniziative a livello internazionale che puntavano alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

L’azienda ha infatti emesso il primo Green Bond del valore di 1,5 miliardi di dollari a febbraio 2016 e il secondo, da un miliardo di dollari, a giugno 2017, subito dopo che il governo statunitense aveva dichiarato di volersi ritirare dall’accordo stipulato durante la COP21.

Infine, a settembre 2019 Apple ha emesso il suo ultimo set di Green Bond, che tra l’altro è stato il primo in Europa, che comprendeva due obbligazioni, ciascuna del valore di un miliardo di euro. Oltre a quelli riportati nel Green Bond Impact Report, l’azienda ha continuato a finanziare altri progetti per supportare la progettazione di strutture a basse emissioni di carbonio, le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la mitigazione del carbonio e il sequestro della CO2.

Apple ha già annunciato che utilizzerà la metà del suo investimento Green Bond, che corrisponde a circa 2,8 miliardi di dollari, per continuare a investire in progetti che puntano alla riduzione delle emissioni globali.

Tra i progetti già realizzati vi sono: un impianto fotovoltaico di circa 73 ettari in Nevada (in particolare nel Reno Technology Park) utilizzato per alimentare il data center; un altro impianto fotovoltaico a Fredericksburg, in Virginia; un parco eolico da 112 MW nei pressi di Chicago e infine un progetto in Danimarca, dove Apple ha costruito due delle turbine eoliche più grandi al mondo.

Queste turbine, grazie alle loro dimensioni (sono alte circa 200 metri), dovrebbero produrre circa 64 GW/h all’anno, ossia una quantità sufficiente ad alimentare oltre 20.000 case. Inoltre queste fungeranno da sito di prova per l’installazione di turbine eoliche offshore.

Naturalmente l’energia prodotta verrà utilizzata per alimentare il data center presente a Viborg e tutta la corrente in eccesso verrà convogliata nel sistema elettrico nazionale danese.

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