Dopo la variante inglese, quella brasiliana e quella africana, ora è stato isolato un nuovo ceppo mutante di Sars-CoV-2 che desta particolare preoccupazione. Si tratta di una variante nigeriana che in questi giorni è stata isolata per la prima volta anche in Italia e per la precisione a Brescia.

Il timore ormai più diffuso è che questi ceppi mutanti del coronavirus, data la loro alta contagiosità, possano andare ad influire sull’efficacia dei vaccini sviluppati e approvati fino ad ora. Ma cosa soppiamo per ora di questa variante?

Variante nigeriana arriva in Italia, come è stata isolata?

Ad annunciare la scoperta di questa variante nigeriana è stato Arnaldo Caruso, presidente della società italiana di virologia e direttore del Laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili di Brescia. Il ceppo è stato denominato B1525 e viene più comunemente definito “variante scozzese” nonostante arrivi dalla Nigeria.

Il ceppo mutante è stato incluso nell’elenco delle varianti sotto osservazione dal Public Health England, e in poche settimane i dati mostrano che le segnalazioni di pazienti positivi a questo particolare ceppo sono raddoppiate. Verso la metà del mese scorso, infatti, le segnalazioni erano 32, mentre ora, nel giro di due settimane, i casi positivi salgono a 64.

Sono già stati registrati casi di positività in tutto il mondo, in particolare in Danimarca (con 75 casi), in Nigeria (con 49 casi ufficiali), Francia, Spagna, Stati Uniti, Canada, Finlandia, Belgio, Australia, Svizzera, Irlanda, Germania e Giappone.

In Italia il primo caso di positività è stato registrato lo scorso 16 febbraio dall’Istituto Pascale e dall’Università Federico II di Napoli, e sono stati accertati 9 casi in tutto di contagio, di cui 2 nella provincia di Varese. In relatà la scoperta del ceppo mutante è stata del tutto casuale ed è avvenuta mentre i ricercatori analizzavano i campioni biologici di un paziente positivo di origine africana.

Nei prossimi giorni si cercherà di scoprire se la variante sta circolando nel territorio nazionale e in caso quali sono le zone maggiormente colpite. Inoltre, sempre a Brescia, da poco è stata rilevata la presenza anche della variante inglese, che viene considerata la causa principale della terza ondata che sta colpendo il nostro Paese in questo periodo. In Lombardia, infatti, si stima che la variante inglese sia quella predominante (64% dei casi).

Perché è importante aver isolato la variante nigeriana?

L’essere riusciti ad isolare il nuovo ceppo mutante rappresenta un grande passo in avanti dal punto di vista scientifico, perché da adesso si potranno svolgere tutte le analisi del caso e valutare se la variante, rispetto al ceppo originale e alle altre fino ad ora scoperte, sia più aggressiva e soprattutto se sia resistente ai vaccini fino ad ora prodotti ed approvati.

La preoccupazione principale dei ricercatori infatti sembra essere proprio quest’ultima dato che la variante nigeriana presenta una mutazione sulla proteina Spike, presente sulla superficie esterna del coronavirus, la cui sequenza genica viene utilizzata nei vaccini proprio per indurre una risposta immunitaria e “preparare” l’organismo a riconoscere in tempo il virus in caso di infezione.

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