La pandemia da coronavirus non arresta il fotovoltaico mondiale, che invece dimostra di reggere più che bene le sfide imposte dalla crisi. Entro la fine del 2020 infatti è prevista una nuova e consistente crescita, pari a più di 115 GW di capacità, ossia a un aumento de 5% rispetto al 2019.

Questi dati appartengono alle ultime stime trimestrali di Wood Mackenzie, un documento che affronta la questione con un certo ottimismo.

Ravi Manghani, a capo della sezione Solare di Wood Mackenzie, ha spiegato: “i lockdown più severi si sono conclusi in quasi tutti i Paesi, e la costruzione di impianti fotovoltaici sta continuando come previsto, anche se molti progetti hanno subito ritardi per le interruzioni all’inizio del 2020“.

In occasione del GTM Solar Summit 2020, Manghani ha anche anticipato quelle che sono le previsioni per il fotovoltaico mondiale: “la crescita anno su anno delle installazioni continuerà fino al 2025, con un massimo di 145 GW. L’unica eccezione sarà il 2024, quando il mercato statunitense rallenterà a seguito dell’ultima riduzione del programma ITC (i crediti d’imposta riservati alle rinnovabili USA).

Il merito maggiore di questo nuovo slancio va attribuito alla Cina, che dopo aver superato il momento più critico della pandemia, sta ora spingendo nuovamente sull’economia. Infatti il solo mercato solare cinese dovrebbe chiudere l’anno con 39 GW di nuove installazioni, e occorre sottolineare che tra questi, circa 27 GW appartengono alla seconda metà dell’anno.

La pipeline di progetti, sia quelli privi di sovvenzioni, sia quelli legati ai mercati d’asta, è aumentata parecchio, conferendo alla Repubblica popolare una crescita annuale del 30%.

Al contrario, in India i casi di coronavirus continuano ad aumentare e le misure restrittive e di isolamento sociale probabilmente non faranno che rallentare il processo di installazione solare per tutto il resto dell’anno. perciò, se non vengono adottate delle nuove politiche, è molto improbabile che l’obiettivo nazionale di 100 GW fotovoltaici venga raggiunto.

Secondo l’analisi condotta da Wood Mackenzie, il Paese infatti chiuderà il 2020 con appena 4,9 nuovi GW, un dato in calo del 42% rispetto a quello registrato nel 2019 e il più basso a partire dal 2016. Per quanto riguarda l’Europa, invece, gli analisti si concentrano soprattutto sui target per il 2030, stimando un nuovo corso per i prossimi 10 anni.

Negli Stati Uniti, invece, a causa della pandemia le tempistiche su scala industriale non hanno subito sostanziali variazioni, mentre il fotovoltaico residenziale ha registrato un calo del 23%. Nonostante ciò, anche nei segmenti della generazione distribuita, gli installatori sono riusciti in parte a recuperare e a superare i ritardi iniziali grazie all’utilizzo di piattaforme online per la vendita e autorizzazioni virtuali.

In America Latina ora le principali sfide degli sviluppatori restano gli iter burocratici e il calo dei prezzi. Nonostante questo quadro, secondo l’analisi di Wood Mackenzie il mercato solare regionale continuerà a crescere fino alla fine dell’anno. L’aumento delle pipeline di progetti in Cile e Brasile sarà il motore di sviluppo principale, dato che l’incertezza politica e normativa minaccia il reale potenziale del mercato messicano.

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