Per l’Italia il futuro energetico è rappresentato dall’idrogeno. L’obiettivo attualmente è quello di attribuire a questa nuova fonte energetica un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione intrapresa dall’Europa.
Attualmente si stima che nel giro di 5 anni l’idrogeno arriverà a costare come il petrolio, diventando così il pilastro della transizione sostenibile e trasformandosi in una fonte di energia molto più competitiva.
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha espresso il proprio ottimismo in tal senso durante l’Energy Summit del Sole 24 ore dei giorni scorsi.
Infatti secondo Alverà l’Italia è ben posizionata e competitiva nel settore, ed ha affermato: “Abbiamo già fatto sperimentazioni, siamo dinamici, e abbiamo un vantaggio geografico fondamentale: siamo vicini all’Africa che ha il vantaggio del sole, e l’idrogeno più a buon mercato è quello prodotto dal sole”.
Data la vicinanza alle coste africane, l’Italia sarà presto in grado di importare idrogeno direttamente dai tubi, e Snam è stata in grado di percepire l’importanza proprio di questo fattore. I tubi dell’azienda sono infatti pronti a trasportare il 100% di idrogeno.
Alverà ha poi aggiunto: “Stiamo facendo lavori nelle stazioni di pompaggio ma tutti gli investimenti che faremo da qui in avanti saranno Hydrogen Ready“.
Inoltre la società sta implementando diversi programmi di investimento per un totale di circa 6,5 miliardi di euro. Di questi poi, buona parte, pari a circa 1,5 miliardi, saranno destinati ai nuovi business, tra i quali l’idrogeno risulta uno dei principali.
I prossimi mesi rappresentano il periodo cruciale per le sorti di questa nuova fonte di energia, perché sarà in questo periodo che verrà tracciata in Europa la strada comune da seguire.
Le potenze che fanno parte del dialogo sono Germania e Francia, e Alverà ha precisato: “è importante che ci siamo anche noi e che dialoghiamo con le due potenze“.
Questo concetto è stato ripreso anche da Francesco Starace di Enel, secondo il quale “l’ipotesi angosciosa degli assi tra due o tre Paesi non tiene; tiene la dimensione europea“.
Starace infatti sostiene che sia necessaria una cooperazione comunitaria, che coinvolta tutta l’Europa. “Tra tre-cinque anni l’idrogeno può diventare competitivo. Un Paese da solo non può arrivare a questo risultato, l’Europa tutta assieme sì, se ognuno porterà il proprio contributo”.
Secondo l’amministratore delegato di Enel, l’idrogeno del futuro sarà quello definito “green“, ossia prodotto di elettrolisi, che viene decarbonizzato alla radice. Starace ha poi sottolineato che “la transizione sarà molto breve su questo”.
Al fine di rendere l’idrogeno più competitivo nel giro dei prossimi anni, servirebbe un costo delle rinnovabili pari a circa 40-50 dollari per megawatt. Su questo punto ci siamo, però “ora deve scendere il costo degli elettrolizzatori e si pensa che avverrà in tre-cinque anni“.
Il mercato ovviamente apprezza l’ottimismo di entrambi gli amministratori delegati con i due titoli che scambiano in rialzo: +1,02% a 4,538 euro Snam e +1,18% a 7,536 euro Enel.
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